di Michela Greco
Il primo Fondo creato in Italia, nel 2003, è il Friuli Venezia Giulia Film Fund che sostiene tutte le produzioni audiovisive, di ogni nazionalità , che girano nella regione:i principali criteri di ammissione concernono la spesa sul territorio, le giornate di riprese, la percentuale del girato in esterni.
Con una dotazione, nel 2009, di circa 500 mila euro, arriva fino a un contributo massimo di 140 mila euro per film.
Il Fondo ha sostenuto film come “La sconosciuta” di Tornatore, ” Come Dio comanda” di Salvatores, “Diverso da chi” di Carteni.
Sempre in Friuli Venezia Giulia dal 2006 si è affiancato un Fondo dedicato allo sviluppo di opere e imprese audiovisive locali ( formazione, sviluppo e distribuzione).
In Sicilia, il Film Fund trae le risorse da un capitolo apposito sul bilancio regionale e gode di una dotazione finanziaria annuale che per il 2008 è stata di 4 mln 950mila e per il 2009 di 3 mln di euro.
Risorse destinate al sostegno della produzione cinematografica per progetti che rispondano a criteri come la rilevanza sociale dell’opera, il curriculum del produttore e del regista e il ritorno economico sul territorio, calcolato in base alle settimane di ripresa.
I progetti finanziati negli ultimi due anni dal Film Fund vanno da “Palermo Shooting” di Wim Wenders ai film di John Turturro e Pasquale Scimeca.
Ad affiancare il fondo derivante dal capitolo di spesa della Regione intervengono altri finanziamenti più complessi legati ai bandi europei, come il P.O.R. (Programma Operativo Regionale), strumento di programmazione per la gestione dei fondi strutturali comunitari, ampiamente sfruttato da sempre più regioni, Lazio in testa.
In Campania i primi stanziamenti per l’audiovisivo da parte della Regione risalgono al 2004.
La dotazione del Fondo, attivato dall’Assessorato al Turismo su sollecitazione della Film Commission Regione Campania, è via via cresciuta, dai 200 mila euro del 2004, al milione e 320 mila euro del 2008 (anno in cui sono state finanziate pellicole come “Fortapasc” e “Il seme della discordia”).
A queste cifre vanno aggiunti i contributi stanziati in favore di “Capri” e “Capri – La seconda serie” rispettivamente di 600.000 e 650.000 .
Per il 2009 il Fondo verrà probabilmente sostituito o affiancato da un nuovo bando finanziato con i fondi P.O.R., nell’ambito dell’obiettivo 1.10: “La cultura come risorsa”.
Il sostegno alla produzione audiovisiva – considerata uno strumento di incremento occupazionale, di diversificazione dell’indotto e dell’offerta turistica – dovrebbe ammontare, per i soggetti privati, a 1.600mila euro nell’anno in corso.
In Toscana c’è il Film Fund più giovane.
Lanciato nello scorso maggio ( sarà operativo dal prossimo autunno), destina ai finanziamenti ben 4 mln di euro per il 2009 e altri 5 per il 2010.
Al fondo toscano possono accedere opere prime e seconde, documentari e sceneggiature; 6 le opere finanziabili all’anno per ciascuna categoria: a fondo perduto per documentari e film d’esordio, e con partecipazione in quota produttiva per le opere seconde.
Il criterio prioritario per l’assegnazione dei finanziamenti è la valorizzazione dell’identità regionale, ma il sostanzioso impegno finanziario assunto dalla Regione Toscana tiene conto anche dei numeri concernenti la spesa sul territorio, balzata da meno di 3 mln di euro del 2006 agli oltre 13 mln del 2008 ( grazie a produzioni internazionali come ” Quantum of Solace”).
Unica italiana associata al network europeo di fondi regionali Cine-Regio insieme alla laziale Filas, la Puglia, attraverso l’Apulia Film Commission, dispone di un Film Fund nato nel gennaio 2008, anno in cui ha destinato 450mila euro in 3 tranche alle produzioni che si impegnano a girare almeno 2 settimane in Puglia, ad utilizzare il 30% del personale del film originario o residente in regione e che si spenda sul territorio una somma pari al 150% del contributo ricevuto.
Nel 2009 il fondo è aumentato a 1.500.000 euro annui: secondo le stime dell’Apulia FC, se si gireranno entro l’estate tutti i film sostenuti nei primi mesi del 2009, questi impegneranno sul territorio pugliese oltre 12 milioni di euro.
Motivo per cui i fondi “” al massimo 150mila ” per i lungometraggi di finzione e 50mila per i documentari – sono “free grant”.
Tra i titoli che hanno beneficiato del supporto del fondo, spiccano Il grande sogno di Michele Placido, “L’uomo nero” di Sergio Rubini e “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek.
Controllata al 100% dalla Regione Lazio, Fi.la.s. S.p.A. effettua interventi di Venture Capital a supporto delle piccole e medie imprese del settore audiovisivo laziale. I finanziamenti per la produzione cinematografica (Roma Lazio Film Commission fornisce un supporto informativo all’accesso a questi strumenti) non sono sovvenzioni, ma investimenti tramite capitale di rischio.
Nel workshop organizzato dall’Agenzia per il Cinema di Milano nell’ambito dell’EAVE, svoltosi a Milano l’8 giugno scorso, Fi.la.s. ha fornito dati aggiornati: su un capitale annuo di 6 milioni di euro, disposto a partire dal 2007, Fi.la.s. ha deliberato nel 2007 e nel 2008 interventi per un totale di circa 7 milioni, e prevede di rimanere su uno stanziamento di circa 3 milioni anche per il 2009.
Completa il quadro nazionale il Piemonte, che ha già alle spalle una lunga e prestigiosa attività in favore del cinema sul territorio.
Con la Film Commission Torino Piemonte dispone di tre fondi.
Il Piemonte Doc Film Fund è riservato alla produzione documentaria ed è dotato di 50mila ” l’anno; Torino Film Lab è un Fondo di sviluppo per opere prime e seconde.
Ma le risorse più ingenti sono nel FIP (Film Investment Piedmont), che è più corretto definire una società d’investimenti.
E’ nata nello scorso febbraio con capitale misto, partecipata per l’80% dalla Regione Piemonte e per il 20% dalla compagnia statunitense Endgame Entertainment LLC.
Con una dotazione di 12 milioni di euro,partecipa con capitale di rischio, a produzioni internazionali di alto budget.