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direttore Paolo Di Maira

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RAPPORTO 2015/Un’industria fragile

Cresce il numero dei film prodotti nel 2014 ( da 167 a201),e cresce significativamente quello dei film di iniziativa italiana ( 194, 38 in più rispetto al 2013): ma non è un buon segnale, nel contesto dei numeri forniti da ANICA e Mibact, e presentati a Roma il 5 maggio scorso nel consueto rapporto annuale sul cinema italiano .
Tale crescita, infatti, va a erodere ulteriormente le coproduzioni ( scese da 29 a 21,), mentre gli investimenti nella produzione – 270.314.325 euro contro 257.820.722 del 2013 – non aumentano proporzionalmente al numero di film., dato che mette in evidenza una forte frammentazione degli investimenti con conseguente calo del budget medio per film: da 1,6 a 1,4 milioni di euro.
Ciò denota, segnala il rapporto, una “effervescenza creativa”, ma soprattutto una “fragilità crescente dell’industria”.
Questo, nonostante gli investimenti pubblici statali diretti pesino ormai solo per circa l’8% sul totale.
Le formule d’incentivi fiscali confermano invece la loro validità. E’ cresciuto il numero degli interventi di tax credit esterno, con un +62% di valore degli investimenti (da 16.88 a 27,18 milioni di euro), mentre grazie al tax credit per produzioni internazionali è raddoppiato il numero dei film stranieri che hanno girato in Italia: da 14 nel 2013 a 30 nel 2014.
Da segnalare, infine, il ruolo crescente di Film Commissions e Fondi regionali che ormai coprono il 4% del totale degli investimenti, passando da 6,67 a 10,68 milioni di euro.

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