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RAPPORTI/2014: il settore è stagnante

Foto di Karen Di Paola
Foto di Karen Di Paola

Un settore “stagnante”: è questo il quadro complessivo dell’industria cinematografica italiana che viene fuori dal “Rapporto 2014. Il Mercato e l’Industria del cinema in Italia”, pubblicazione presentata lo scorso 15 luglio a Roma, al Teatro Blasetti del Centro Sperimentale di Cinematografia, da Fondazione Ente dello Spettacolo e Direzione Generale Cinema- MiBACT, ambedue partner dell’impresa in collaborazione con Luce Cinecittà e con il supporto della SIAE.
Il commento è di Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema del MiBACT, secondo cui dopo il picco positivo degli anni 2011/2012 le cifre mostrano un trend negativo su vari fronti: da quello nazionale dove diminuiscono gli incassi e la quota di cinema italiano, a quello internazionale, dove ”siamo quasi scomparsi dalle vendite internazionali”.
E la contrazione degli investimenti accresce ulteriormente il divario con gli altri paesi europei ( “I numeri ci dicono che il settore audiovisivo italiano è la metà di quello inglese e due terzi di quello francese”).
Insomma: è un settore che “guarda dentro se stesso” e necessita di una virata: “lo Stato farà la sua parte, in termini di risorse e di regole”, ha assicurato il DG Cinema.
L’impietosa analisi di Borrelli ha approfondito il solco tracciato dal curatore scientifico del “Rapporto”, Redento Mori, che nell’esposizione introduttiva ha puntato il dito sui punti di debolezza dell’industria cinematografica italiana, considerando debolezza anche il numero record di film prodotti, 201 ( con cui viene riconquistata la decima posizione al mondo e la prima in Europa per numero di film di produzione al 100% domestica) .
Infatti, l’aumentato numero di film prodotti s’incrocia con la diminuzione degli investimenti ( da 334,9 a 323,4 milioni di euro, con una contrazione del 3,43%), mostrando una “bulimia produttiva” di film a low budget (il costo di produzione medio scende a 1 milione e 390 mila euro , meno16% rispetto al 2013) che il mercato rifiuta: l’83% del totale della produzione ( con budget inferiore al milione e mezzo di euro) ha ottenuto il 12,48% degli incassi.

Ma anche il consumo globale di cinema nelle sale italiane non è andato bene nello scorso anno, registrando un meno 4,95% nelle presenze, flessione che ha interessato sia i piccoli cinema che i grandi complessi multisala.

Tornando agli investimenti, il tax credit ha mostrato di essere l’unica leva in grado di attrarre capitali al cinema, segnando nel 2014 un più 20%. E anche questo è un problema, ha avvertito Mori, perché evidenzia una “mancanza di risorse di base”.

Una cartina di Tornasole delle “difficoltà respiratorie” del cinema italiano è il crollo delle risorse estere: dai 152,9 milioni di euro del 2012 le risorse private straniere si sono dimezzate a 81,3 milioni nel 2013 ( – 46,82%), cifra nuovamente dimezzata nel 2014 con 42,1 milioni ( – 48,21%).
Contrazione contestuale delle co-produzioni: da 37 nel 2012 a 21 nel 2014.
Falcidiate quelle a iniziativa straniera: da 16 del 2012 a 7 nel 2014.
Il “Rapporto” marca l’importanza di questo dato, ricordando che l’apporto estero non è semplicemente una parte aggiuntiva alle risorse del cinema italiano , ma rappresenta “un volano per incrementare il valore aggiunto di tutta la produzione complessiva”.
L’incontro al teatro Blasetti ( sono intervenuti anche Maria Giuseppina Troccoli del MiBACT, Mario Mazzetti dell’ANEC, Carlo Brancaleoni di Rai Cinema, Ivan Giroud Garate del Festival de Cine de La Habana, Antonio Urrata, direttore generale di Ente dello Spettacolo, moderati da Bruno Zambardino, docente di economia dei media) ha affrontato solo alcuni dei temi raccolti nel poderoso volume di oltre 500 pagine, che ha raccolto contributi, focus e testimonianze dei players del settore e non solo: ANEC, APT, Centro Sperimentale di Cinematografia, Centro Nazionale del Cortometraggio, Istituto luce-Cinecittà, Italian Film Commissions, MEDIA Salles, Rai Cinema, Rai Fiction, Regione Veneto, Università La Sapienza di Roma e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Anche Cinema & Video International ha realizzato un contributo, con un approfondimento sulle associazioni europee delle Film Commission e dei Fondi Regionali.
Novità del “Rapporto 2014” , giunto alla settima edizione, è la sezione riservata al Panorama Internazionale, dedicata quest’anno a Cuba e al Festival International del Nuevo Cine Latinoamericano. “Nell’anno della distensione delle relazioni internazionali tra Stati Uniti e Cuba” ha spiegato il presidente dell’Ente dello Spettacolo Davide Milani nel comunicare la novità, la scelta è caduta su “ un Paese che vanta una lunga e articolata tradizione nell’ambito del cinema e della cultura, con legami profondi con la scuola cinematografica italiana”.

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