Il futuro si governa con la conoscenza. E’ questo l’assunto da cui parte il presidente di Media salles Paolo Protti che alla Berlinale, in occasione della presentazione dei dati sul mercato cinematografico europeo nel 2015, ha sottolineato l’importanza della formazione degli esercenti e la necessità di un costante monitoraggio delle uscite dei film nelle sale europee.
Dalle statistiche elaborate da MEDIA Salles emerge che la digitalizzazione in Europa è arrivata al 95% del totale, con 36.200 schermi, che fanno del vecchio continente il terzo mercato mondiale.
Ma nella transizione al digitale è fondamentale la formazione: “Ho avuto modo di verificarlo durante i giorni del corso Digi-Trainging Plus, che si è tenuto a Praga e a Bratislava” ha commentato Protti con Cinema & Video International:
“ l’ho trovato, da uomo di cinema, sia come professionista delle sale ma anche come rappresentante delle associazioni, molto interessante e professionale, forse ingiustamente sottovalutato dall’ambiente esterno perché non è così conosciuto, e non se ne comprende l’importanza strategica: solo capendo cosa significa la transizione al digitale si può costruire uno scenario futuro e un nuovo pubblico”.
“L’altro punto a cui sto guardando – prosegue il presidente di MEDIA Salles, “riguarda la necessità di una raccolta dati e analisi sistematica di questi, per capire meglio cosa sta succedendo sul mercato europeo. Il fatto di sapere sempre in ritardo ad esempio, quanti e quali sono i nostri film che vanno all’estero, e quali risultati hanno fatto, è penalizzante, perché non permette di vedere delle potenzialità su cui investire. Questo è l’obiettivo più importante da raggiungere, perché prezioso per tutta la filiera”.
Il 2015 è stato un anno positivo per il cinema in Europa: “aumentano gli spettatori , una crescita del 5,2%, che è resa ancora più positiva dal fatto che riguarda sia l’Est che l’Ovest, e anche i paesi del Mediterraneo”, ha detto Elisabetta Brunella, segretario generale di MEDIA Salles, illustrando i dati.
Crescite eccezionali ad ovest sono quelle del Portogallo (20,4%), Finalndia (20,3%) e Danimarca (15,8%). Sopra la media anche Germania (14,3%) e Regno Unito (9,2%). L’Italia registra una crescita dell’8,1%, per un totale di 104,5 milioni di biglietti venduti. La Francia, pur restando il più importante mercato europeo, sopra la soglia dei 200 milioni di biglietti venduti, perde l’1,4% di spettatori.
Per quanto riguarda l’Europa centrale, orientale e mediterranea, i maggiori cali sono nei mercati più importanti in termini di numeri: Russia (-0,2%) e Turchia (-1,5%), che sono comunque i paesi cche negli ultimi anni hanno visto crescere maggiormente il numero degli spettatori. Eccellenti risultati invece in Estonia (19%), Romania (18%) e Ungheria (18,3%), dove un contributo fondamentale è venuto dal film “Son of Saul”; che dopo il premio a Cannes si è posizionato molto bene nelle sale art-house.