direttore Paolo Di Maira

SUL SET/Verso una razionalizzazione dei costi

Solo le produzioni più piccole, e low budget quelle che hanno più probabilità di riprendere presto, e per loro, questa situazione potrebbe significare anche avere nuove opportunità distributive  a breve termine, vista la mancanza di prodotto che si genererà perché le produzioni più grandi non riprenderanno sicuramente fino al  prossimo anno.

Questa è una delle principali questioni emerse all’interno del panel Production experts talk new Covid-19 realities, pushing shoots to 2021, organizzato da Screen International a cui hanno preso parte Mike Fantasia, location manager,  production supervisor di film come Top Gun: Maverick e presidente di Location Managers Guild International, Michael Moffett, direttore di Production Service Network; Tony Armer, film commissioner di St Petersurg Clearwater in Florida, Sam Breckman, line producer e unit production manager, e Suresh Sivagnanam, CEO della compagnia di assicurazione sanitaria privata Vdoc.

“In alcuni selezionati film hubs intorno al mondo, circa 30 dei nostri partners stanno attualmente girando: si tratta per lo più di piccole pubblicità, e, curiosità.  l’Irlanda è l’unico fra questi che ha scelto di ricominciare dalle riprese in esterno. – Racconta Moffett.-  Certamente, nel caso di uno spot pubblicitario è stato possibile lavorare da remoto, mettendo in connessione regista, agenzia e brand, cosa che per un lungometraggio di finzione risulta molto più complicata.”

La maggiorazione dei costi che deriverà dalla necessità di applicare i protocolli e le misure di sicurezza si tradurrà probabilmente in una drastica riduzione delle troupe: “non sarà più possibile avere l’assistente, dell’assistente, dell’assistente” osserva  Sam Breckman e questo, sottolinea Tony Armer, potrebbe anche essere un fatto positivo: “c’è spesso troppa gente sul set, e non sempre sono tutti così necessari.”

Un’ altra opportunità di riduzione dei costi verrà dal catering: “credo che spariranno i buffet, in favore di singole porzioni confezionate, e questo probabilmente farà arretrare quelle conquiste ‘green’ che si stavano affermando negli ultimi anni negli Stati Uniti, prendiamo l’acqua ad esempio: forse non ci sarà più la borraccia da riempire, perché il consumo sarà usa e getta.” Dice Fantasia.

La drastica riduzione dei viaggi potrebbe veder ridimensionato il ruolo e il peso di rimborsi e incentivi fiscali, anche se alcuni territori, come la Spagna, li stanno aumentando per attrarre le produzioni.

“La Georgia, che ospita moltissime produzioni e offre il 30% di tax credit sta ‘aprendo’ mentre il numero dei casi di Coronavirus cresce” continua Fantasia.

Dal punto di vista dei contagi, fermo restando che l’unica vera sicurezza verrebbe dal vaccino, la storia recente può nondimeno rappresentare un’utile guida: “L’industria del porno anni fa ha dovuto dotarsi di un sistema di pass di controllo, non così diverso dalle immunity cards di cui parilamo oggi. Si facevano test HIV in maniera continua.”

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