Una manifestazione ambiziosa che, con un budget intorno ai sei milioni di euro, nasce da una complicità di interessi tra la Regione Lazio (l’ Ente promotore e principale finanziatore dell’evento), e i produttori televisivi dell’Apt che hanno voluto dare una ribalta internazionale ad un’industria, quella della fiction, diventata in pochi anni la punta di diamante dell’audiovisivo italiano e che ha la sua “˜capitale’ proprio a Roma e nel Lazio.
Al progetto si lavora da un anno, ma la macchina ha preso a rombare a passo di marcia quando a gennaio scorso è arrivato come direttore artistico Felice Laudadio.
Vecchia volpe degli apparati festivalieri (Venezia, Taormina, Rimini, Viareggio, Telegrolle”¦) Laudadio, accettando il nuovo incarico, ha raccolto una grande sfida non priva di incognite, come ci racconta in questa intervista.
Che cosa vuol essere RomaFictionFest?
Stiamo progettando un modello di Festival come non si è mai fatto. Sarà una grande vetrina della fiction internazionale che metterà a confronto i prodotti di tutto il mondo.
Prevediamo un’offerta di cinquecento ore di materiali inediti eccetto che per il paese di origine, senza contare le retrospettive, gli speciali e le sezioni collaterali. Puntiamo a richiamare broadcaster produttori registi sceneggiatori e addetti ai lavori italiani e stranieri che avranno l’opportunità di visionare materiali mai visti e scambiare idee e progetti. Stiamo riscontrando molta curiosità , e prevediamo che 250-300 business-men verranno a Roma a seguire l’evento .
Sarà un Festival per addetti ai lavori?
Non soltanto, la nostra ambizione è di coinvolgere il pubblico.
Questa è la caratteristica che ci distingue da altri Festival analoghi come il Fipa di Biarritz, il canadese Banff e il Prix Italia della Rai. A tale scopo stiamo orchestrando una grande messa in scena fatta di proposte, di luoghi e di star italiane e internazionali che sono indispensabili per attirare gli spettatori.
Partiamo dal concorso che è il cuore del Festival.
Tre giurie popolari rappresentative del pubblico della televisione valuteranno i prodotti da tutto il mondo e gli inediti italiani suddivisi tra tv movies, miniserie e seriali. Per ciascuna tipologia di prodotto sono previsti i premi al miglior titolo. Sulla base di questa prima scrematura sarà prescelto il vincitore assoluto che riceverà il RomaFictionFest Diamond Award assegnato da tre personalità della fiction internazionale.
Entreranno in concorso anche le docu-fiction e in questo caso i premi saranno decisi da una giuria di cinque esperti selezionati tra giornalisti, critici e documentaristi.
Al prodotto italiano sarà riservata una attenzione particolare.
Esattamente.
Mentre gli inediti del made in Italy concorreranno con le produzioni straniere, una sezione del Festival riguarderà i prodotti mandati in onda da Rai e Mediaset tra settembre 2006 e maggio 2007. E, per evitare eventuali conflitti di interesse, il valore della fiction italiana sarà giudicato da sette critici stranieri aderenti alla Fipresci (Federazione mondiale dei critici dell’audiovisivo, ndr).
Che peso avrà il prodotto americano?
Alla fiction americana daremo un riconoscimento adeguato ma equilibrato rispetto agli altri paesi. Non dimentichiamo però che serie come Lost, Grey’s Anatomy o Dr House, oltre ad essere prodotti eccellenti, sono diventati un fenomeno di grande richiamo specie per le giovani generazioni che vogliamo avvicinare al Festival.
Ed ora ci racconti come sarà organizzata la kermesse.
L’epicentro sarà il cinema Adriano con le sue dieci sale che per le sei giornate del Festival sarà invaso da una valanga di fiction con una programmazione non stop.
La mattina ci saranno le proiezioni per le giurie, il pomeriggio, dalle 16 a mezzanotte, il pubblico potrà vedere i materiali del concorso e non solo. Ciascuna sala si specializzerà sulle specifiche categorie produttive: tv movies, miniserie, serie lunghe, docu-fiction, fiction italiana.
Le rimanenti ospiteranno una rassegna di “˜pilot’, una selezione della British Comedy a cui il Festival dedica un focus specifico, la rassegna dedicata a Margarethe von Trotta, la grande regista tedesca convertitasi alla fiction, e quella in onore di un altro regista europeo ancora da confermare. Ma anche proiezioni speciali .
Il menù del festival prevede anche altre attrazioni.
Si, e avverranno in altri luoghi. All’Auditorium della Conciliazione saranno presentate – fuori concorso – alcune anteprime-evento, da cinque a otto.
Per il momento i titolo confermati sono “˜Guerra e Pace’ della Rai , una superproduzione europea capitanata dalla Lux Vide della durata di sei ore e mezzo che verrà proiettata integralmente, e la miniserie “O’ professore” di Maurizio Zaccaro, protagonista Sergio Castellitto, prodotto da Mediaset.
La retrospettiva principale avrà dimora alla Casa del Cinema che ha un pubblico abituato ad un prodotto autoriale.
E’ prevista una rassegna di circa 100 ore degli sceneggiati della Rai derivati dalla grande letteratura russa realizzati dal 1958 al 2002.
Sono annunciati anche cinque premi alla carriera: a chi la palma?
Andrea Camilleri, il papà del celebre “˜Commissario Montalbano’, Ettore Bernabei, l’ex direttore generale della Rai e produttore europeo molto stimato e la von Trotta.
Gli altri due saranno probabilmente un importante produttore americano ed un regista europeo. Animeranno delle mattinate con il pubblico raccontando se stessi e il loro lavoro previste all’Auditoriun della Conciliazione.
E, infine, i convegni.
Nel complesso monumentale del vecchio Ospedale del Santo Spirito avranno luogo alcuni seminari per dibattere su temi di attualità per la fiction.
Altro evento collaterale di grande interesse saranno i pitching e gli “˜speed dating’ curati da Pat Ferns che farà dialogare con i broadcaster produttori e autori che hanno in cantiere idee e nuovi progetti. E ancora all’hotel Columbus si svolgeranno incontri serali tra giornalisti e i professionisti e talenti della televisione .
PAOLO DI MAIRA
Cinema&Video International 3/4-2007