
Si i chiamerà formalmente “LUX – Premio del cinema del pubblico europeo del Parlamento europeo e della European Film Academy”, abbreviato a LUX – Premio del pubblico per il cinema europeo: la nuova veste del Premio con cui il Parlamento Europeo sostiene il cinema è stata presentata oggi, sabato 5 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia.
Da ora in avanti, il vincitore sarà decretato anche dal pubblico, non più solo dai membri del Parlamento, grazie alla fusione del premio con l’ EFA People’s choice Award: anche l’European Film Academy parteciperà all’assegnazione del Premio, assieme alla Commissione Europea e a Europe Cinemas, e il suo presidente (che sarà presto Matthijs Wouter Knol n.d.r.) sarà il presidente onorario della Giuria.
I tre film finalisti per quest’edizione saranno svelati durante gli European Film Awards a Reykyavik, in Islanda, il 12 dicembre.
Fino ad aprile, questi tre film saranno sottotitolati nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione europea e proiettati in tutta Europa. Il pubblico avrà la possibilità di esprimere il proprio voto classificando i finalisti su una scala da uno a cinque. Il pubblico e i deputati europei esprimeranno, ognuno, il 50% dei voti.
Il 28 aprile 2021 il vincitore sarà annunciato durante la cerimonia di premiazione nella plenaria del Parlamento europeo.
I tre film europei (diventeranno 5 dal 2022) che comporranno la selezione del Premio LUX 2021 saranno selezionati da una giuria di professionisti del cinema.
Il 22 giugno, la Commissione Cultura del Parlamento europeo ha approvato la formazione della giuria, aggiungendo quattro nuovi membri:
– Teona Strugar Mitevska, regista macedone che l’anno scorso ha vinto il Premio LUX con il film “Dio è donna e il suo nome è Petrunya”;
– Fatima Djoumer, responsabile delle relazioni internazionali di Europa Cinemas
– Vanessa Henneman, talent agent olandese e avvocato specializzato nei diritti di proprietà intellettuale e copyright, membro anche dell’European Film Academy Board;
– Maria Silvia Gatta, responsabile delle politiche della Commissione europea, che fungerà da osservatore.