La co-produzione con l’Italia Polvo Serán (They Will Be Dust), scritto e diretto dal regista barcellonese Carlos Marques-Marcet ha vinto Platform, l’unica sezione competitiva dedicata al cinema d’autore del TIFF – Toronto International Film Festival, che si è appena concluso.
Scritto dallo stesso Marques-Marcet con Clara Roquet e Coral Cruz Polvo Serán ha come protagonisti Claudia, ex ballerina, e il suo compagno di vita, Flavio. Legati da un amore indissolubile, dovranno fronteggiare insieme la grave malattia di Claudia, in bilico tra affetti, conflitti familiari e una scelta estrema.
Il film vede la partecipazione della compositrice e cantante catalana Maria Arnal e del pluripremiato coreografo Marcos Morau, direttore della compagnia di danza La Veronal, e ha come protagonisti Ángela Molina (Quell’oscuro oggetto del desiderio, Gli abbracci spezzati, Baarìa), Alfredo Castro (El Club, Post Mortem, El Conde) e Mònica Almirall, figura di spicco del gruppo teatrale Atresbandes. La direzione della fotografia è firmata da Gabriel Sandru (Azor), la scenografia da Laia Ateca (Alcarrás) e il montaggio da Chiara Dainese (Piccolo Corpo).
É prodotto da Lastor Media (Spagna), Kino produzioni (Italia) e Alina Films (Svizzera) con il supporto di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, IDM Film Commission Südtirol, Eurimages, ICAA, ICEC, CCMA, Creative Europe, in collaborazione con RTVE Radio Television Española, Radio Televisione Svizzera, TV3 Catalunya e Movista
Un altro successo legato alla Spagna per Kino Produzioni (vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2022 con Alcarrás di Carla Simón). In un periodo particolarmente felice per il cinema spagnolo, molto celebrato nei festival e nei mercati, da Locarno Pro al Mipcom, e recentemente trionfatore anche a Venezia, con il Leone d’Oro ad Almodóvar, come ricorda il produttore Giovanni Pompili:
“Siamo estremamente soddisfatti per questo risultato che premia il talento visionario di Carlos e il lavoro incredibile fatto con un cast eccezionale che ha dato tanto al film. Dopo il leone d’oro di Almodovar, ma con forma e tono molto differenti, Carlos ha portato sullo schermo una storia che ha come nucleo drammaturgico la scelta del fine vita da parte dei protagonisti. Se la politica, europea e nazionale, non ha la sensibilità di accogliere le richieste della società civile, non è un caso che il Cinema continui a porre le stesse domande, con linguaggi e forme differenti.
L’obiettivo della nostra società è da sempre quello di realizzare film che possano attraversare i confini culturali arrivando a più persone possibili e la vittoria di uno dei festival più importanti del mondo ci dice che stiamo lavorando nella direzione giusta. Tutto questo non sarebbe possibile senza il sostegno pubblico del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, del fondo regionale altoatesino IDM Film Commission e del Consiglio d’Europa – Eurimages”.
Questa la motivazione della Giuria composta dal regista Atom Egoyan, dal regista sudcoreano Hur Jin-ho e dalla regista e saggista americana Jane Schoenbrun, che ha assegnato il premio all’unanimità:
“Carlos Marques-Marcet ha riunito un cast eccezionale, con le toccanti interpretazioni di Ángela Molina e Alfredo Castro. Fin dalla prima inquadratura, la giuria si è resa conto di essere di fronte a un maestro. La capacità del film di mescolare momenti di estremo pathos e umorismo è stata unica e assolutamente convincente. Questa storia carica di emozioni è stata raccontata con grande audacia formale, un emozionante senso di eleganza visiva e un profondo sentimento di umanità”.