direttore Paolo Di Maira

PIEMONTE/Lo Chef consiglia

Un corto di animazione per sensibilizzare i giovanissimi sul tema dello spreco alimentare: nasce così “Pol e Tina” (titolo provvisorio), lavoro che la Regione Piemonte nell’ambito della sua campagna contro lo spreco alimentare ha commissionato al Centro Sperimentale di Cinematografia, dipartimento di animazione di Torino (per la regia di Michele Tozzi), coinvolgendo anche la La Sarraz, che ha prodotto il corto.
“Abbiamo avuto l’idea di utilizzarlo come prequel di un altro film che stiamo producendo, “Di Fame non si muore”, di Umberto Spinazzola, che tratta esattamente lo stesso tema” , spiega Alessandro Borrelli, fondatore de La Sarraz.
La presentazione del corto, in luglio all’Expo, all’interno del padiglione della Regione Piemonte, sarà anche l’occasione per lanciare questo lungometraggio, attualmente in fase di sviluppo (con il sostegno del Ministero e di Rai Cinema, che è molto interessata al progetto), e le cui riprese dovrebbero partire nei primi mesi del 2016 a Torino, con il supporto di Film Commission Torino Piemonte.
“Non a caso il protagonista del corto sarà Pol, che in “Di fame non si muore” è il cane del protagonista, e che nell’animazione si comporta esattamente come il suo padrone nel film, girando per la città, a scovare tutti quei luoghi dove si trova il cibo scartato, seppur di ottima qualità.”

Umberto Spinazzola, che sa molto di cibo e di entertainment (è il celebre regista di “Masterchef Italia”, nonché di “Masterchef Junior” e di “Hell’s Kitchen”) è anche l’autore della sceneggiatura (assieme a Fabrizio Ievolella, e con la collaborazione di Alessandro Tedeschi e Federico Calamandra): la storia è quella di un importante chef che si ritrova in bancarotta, a vivere una crisi personale e professionale che lo spinge ai margini della società.
Sceglie così di cambiare vita, stabilendosi in una casetta eco-sostenibile in uno spazio verde all’interno di un’area suburbana, e mettendo in piedi una strategia di sopravvivenza che lo porta a raccogliere cibo di ottima qualità scartato dalla grande distribuzione e anche dai piccoli esercizi. Questa sua attività gli darà modo di riallacciare i rapporti col figlio, operaio cassintegrato in una delle tante piccole ditte torinesi dell’indotto dell’industria dell’auto, e di aiutarlo nell’occupazione della fabbrica che ha organizzato con i colleghi e che lui riuscirà a rifornire di cibo proveniente proprio da questi luoghi di scarto. Proprio perché, come dirà al poliziotto che presidia la fabbrica e che attende il momento in cui gli operai usciranno costretti dalla fame, “di fame non si muore”.

Questo film, dal tema così attuale e universale, è uno dei cinque progetti che la Film Commission ha selezionato per una giornata di incontri e di scambio, che si è tenuta il 5 maggio scorso a Bruxelles, volta a offrire alle case di produzione piemontesi una serie di strumenti che possano servire a coadiuvare i rapporti con altri produttori internazionali.
Il Belgio è il primo di una serie di paesi europei in cui si sonderà la possibilità di nuove co-produzioni con il Piemonte. Gli altri progetti che hanno preso parte all’incontro sono stati “Ghost Carousel”, lungometraggio d’animazione per famiglie prodotto da  Animoka, già menzione speciale “sceneggiatura segnalata al mondo della produzione” al premio Solinas; il lungometraggio “Sara e gli altri”, prodotto da Meibi Servizi e Consulenze Audiovisive, e il documentario “Chief White Elk”, scritto e diretto da Beppe Leonetti e prodotto da Stefilm International.

 

CINETURISMO NELLE LANGHE/Una cosa piccola, ma seria

“Che farete, ragazzi, dell’Italia?” “Una cosa alquanto piccola ma del tutto seria”. Così risponde il partigiano all’ufficiale fascista ne “Il partigiano Johnny”, romanzo dello scrittore piemontese  Beppe Fenoglio, considerato dalla critica un capolavoro della letteratura resistenziale. Nella ricorrenza del settantesimo anniversario della liberazione dal regime fascista (1945-2015) l’opera di Fenoglio è stata “ricostruita” e valorizzata da Gabriele Pedullà ne “Il libro di Johnny” per l’editore Einaudi.
Una cosa certamente seria, appare l’iniziativa messa in piedi da Film Commission Torino Piemonte e finanziata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte con l’ appoggio del Centro Studi Fenoglio.
La valorizzazione delle Langhe passa stavolta non dal tartufo o dai vini Barolo e Barbaresco, ma dalla memoria che quelle terre conservano della lotta partigiana, nelle pagine di Fenoglio e nelle immagini della trasposizione cinematografica del suo più famoso romanzo ad opera di Guido Chiesa.
E’ stato organizzato un percorso tematico sulle tracce dello scrittore (che si ripeterà 5 volte tra maggio e settembre, con la possibilità di una visita esclusivamente in lingua inglese per i turisti Expo) che avvicini la sua letteratura al cinema e in particolare al film di Guido Chiesa.
Il cineturista sarà infatti introdotto dal regista alla visione di alcune scene del film da lui scelte, e accompagnato in un viaggio nei veri luoghi delle riprese (ad Alba e dintorni) per scoprire le emozioni del film e i segreti della sua realizzazione.
Stesso percorso verrà fatto durante la giornata con il romanzo: dal libro alla costruzione della sceneggiatura, anche attraverso un tour presso il Centro Studi Fenoglio.
Info: eventi@fctp.it

 

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