Festeggia il ventennale il Festival CinemAmbiente, la prima e più importante manifestazione di cinema ambientale in Italia, che prenderà il via il 31 maggio a Torino (fino al 5 giugno), ‘espandendosi’, oltre che nella provincia anche a Milano, Firenze, Genova e Brindisi, con una selezione di proiezioni ed eventi pressoché contemporanea alla programmazione primaria.
A Bologna, inoltre, il Festival sarà presente nell’ambito di All4Green, la manifestazione organizzata nel capoluogo emiliano per il G7 che riunirà i ministri dell’ambiente. In collaborazione con la Cineteca di Bologna, il Festival presenterà, dal 5 al 12 giugno, una selezione di film del programma torinese accompagnati da autori e registi.
Ad inaugurare le proiezioni del Festival e della sezione Concorso internazionale documentari, The Age of Consequences, il lungometraggio dell’australiano Jared P. Scott (co-autore del pluripremiato Requiem for the American Dream), che risale direttamente alle origini dell’attuale crisi globale mettendo in relazione i cambiamenti climatici con la crescente scarsità di risorse e quindi con l’aumento delle ondate migratorie e il propagarsi dei conflitti nazionali e internazionali.
La selezione di quest’anno (105 titoli, suddivisi nelle tre tradizionali sezioni competitive del Festival – Concorso internazionale documentari, Concorso internazionale One Hour, Concorso documentari italiani – e nelle sezioni Panorama e Panorama corti riservate ai film fuori concorso) si distingue per una certa tendenza a focalizzarsi sui modelli positivi realizzabili, sulle buone pratiche, sulle modificazioni degli stili di vita e dei comportamenti individuali e collettivi in grado di fare la differenza in un futuro prossimo.
Fra gli 8 lungometraggi in concorso, segnaliamo lo spagnolo Frágil Equilibrio, diretto da Guillermo García López, vincitore del Premio Goya 2017 come miglior documentario, Footprint della regista italiana attiva negli Stati Uniti Valentina Canavesio, che compie un viaggio intorno al mondo per documentare come la crescita della popolazione mondiale, l’iper-consumo, la diminuzione di risorse abbiano ormai raggiunto il limite della sostenibilità per il Pianeta.
Arriva dall’ultimo Sundance Film Festival, dove ha ricevuto il Premio speciale della giuria per la miglior fotografia, Machines del regista indiano, statunitense d’adozione, Rahul Jain, che entra in una delle tante industrie tessili di Surat, la cosiddetta “Manchester dell’India”, metropoli oggetto di un’industrializzazione vasta quanto deregolamentata.
Diversificati per temi e ambientazioni gli 8 titoli italiani in concorso.
La finestra sul porcile. Diario hitckochiano di un ecologista di Salvo Manzone, nasce in seguito alla disavventura personale del regista che, un giorno, di ritorno a Palermo, si ritrova sotto casa una discarica abusiva; Transumanza Tour di Valerio Gnesini, racconta un viaggio in Italia lungo un percorso musical-contadino fra sei fattorie innovative; Cenere di Camilla Tomsich, è un ritratto dell’Italia contemporanea vista dall’entroterra della Barbagia; Ci vuole un fiore di Vincenzo Notaro prende spunto dalla nascita, nel 2008, del primo orto urbano nel quartiere più antico della città di Roma, la Garbatella. Gli anni verdi di Chiara Bellini, vede protagonisti tre indomabili e anziani protagonisti, che percorrono in lungo e in largo le campagne del Frusinate devastate da discariche abusive, rifiuti tossici e capannoni industriali abbandonati, per cercare di fermare l’irreparabile; Dusk Chorus – Based on Fragments of Extinction di Nika Šaravanja e Alessandro d’Emilia, è un viaggio sonoro unico, nel cuore della foresta Amazzonica, in Ecuador; Con i piedi per terra – Un viaggio tra Terra e Cielo, di Andrea Pierdicca, racconta la “favola”, diventata realtà, di coloro che nelle campagne italiane, sbarazzatisi dei metodi agroindustriali, hanno scelto di radicarsi sul territorio per coltivarlo in maniera autonoma, efficiente e rispettosa dell’ambiente. In The Burning Issue – When Bioenergy Goes Bad il giornalista Luca Bonaccorsi rivisita drasticamente il sogno di un’energia rinnovabile e pulita, ricavata da materie organiche, con cui in Europa ci si era immaginata la possibilità di un futuro eco-sostenibile
In occasione del proprio ventennale, CinemAmbiente, fondatore del Green Film Network (GFN), la rete con sede a Torino che riunisce 37 fra i più importanti festival cinematografici ambientali in 29 Paesi sparsi in tutto il mondo, organizza poi un incontro speciale, dal titolo Can Movies Save the Planet?, in cui interverranno i direttori e i responsabili di molte delle manifestazioni associate. Occasione di comune bilancio pubblico, l’appuntamento è volto ad approfondire il ruolo, le potenzialità, le prospettive dei festival di settore nel promuovere efficacemente una nuova cultura che presti maggiore attenzione ai rapporti tra l’uomo e il suo ambiente naturale, sociale e culturale.