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direttore Paolo Di Maira

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PIEMONTE SULLA CROISETTE/ Un sistema che funziona

Il “sistema cinema”, costruito in Piemonte alle soglie del duemila, continua a dare nuovi e sempre più numerosi frutti, e al Festival di Cannes ha mostrato una delle sue migliori stagioni.

Il Torino Film Lab, laboratorio per giovani talenti provenienti da tutto il mondo, ha sostenuto ben sette titoli selezionati, mentre Film Commission Torino Piemonte e FIP ( Film Investimenti Piemonte, il fondo revolving per il cinema guidato da Paolo Tenna) hanno accompagnato due titoli.
Lo hanno sottolineato, in un incontro con la stampa, i principali attori sul territorio: Savina Neirotti direttrice di Torino Film Lab, Paolo Manera direttore di Film Commission Torino Piemonte, Alberto Barbera direttore del Museo del Cinema e Paolo Damilano nella triplice veste di presidente della Film Commission, del Museo e di FIP.
Per Film Commission Torino Piemonte e FIP sono i frutti di un 2015 “straordinario” fatto di 14 film e 7 fiction televisive sostenuti.
A Cannes è approdato “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, film d’apertura alla Quinzaine, tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Gramellini, che ha goduto, grazie alla consulenza di FIP, di un importante intervento di tax credit esterno.

E’ approdato sulla Croisette, alla Semaine de la Critique, anche “I tempi felici verranno presto”, opera seconda del friulano Alessandro Comodin , girata in Piemonte con maestranze quasi interamente locali.
Lunga la lista dei lungometraggi sostenuti da Torino Film Lab, che ha raggiunto di recente la ragguardevole cifra di 50 film completati a partire dalla sua creazione, nel 2008.
Dei sette film targati TFL presentati a Cannes 2016, tre sono in Un Certain Regard ( “Dogs” del rumeno Bogdan Mirica, “The Happiest Day in the Life of Olli Mäki” del finlandese Juho Kuosmanen, e “Apprentice”, opera seconda del singaporiano Boo Junfeng), tre nella Semaine de la Critique ( “Raw”, esordio della francese Julia Ducournau, “Diamone Island” del franco-cambogiano Davy Chou, e “Mimosas” dello spagnolo Oliver Laxe) e uno , “Heaven Sent” del libanese Wissam Charaf, in concorso all’ Acid.

Risultati “superiori alle più rosee previsioni”, ha commentato Paolo Damilano, sottolineando l’efficacia del “lavoro di squadra”, ribadendo l’obiettivo di attrarre talenti internazionali e non nascondendo l’ambizione di arrivare all’Oscar con un film girato in Piemonte .

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