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direttore Paolo Di Maira

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PICCOLO CORPO migliore scoperta europea

È Piccolo Corpo di Laura Samani la Migliore Scoperta Europea (Best European Discovery- Fipresci Award).
Questo è un film duro, ma le protagonsite, Agata e Lince, fanno esperienza di qualcosa di prezioso: la sorellanza, – ha detto, commossa, la giovane regista friulana, durante la cerimonia dei 35° European Awards, svoltasi stasera, presso l’Harpa Centre di Reykjavick,  dedicando il premio proprio a tutte le sue ‘sorelle’ di vita e del film, fra cui Celeste Cescutti and Ondina Quadri, le attrici protagoniste appunto, e Nadia Trevisan, la produttrice italiana del film (Nefertiti Film), girato in Friuli Venezia Giulia con il sostegno di FVG Film Commission.

E anche il prossimo film, rivela Samani in conferenza stampa, sarà ambientato in Friuli Venezia Giulia, e girato a Trieste, “sarà un altro progetto molto locale ma completamente diverso, un coming of age, pieno di musica, “stavolta voglio divertirmi!” scherza Laura. E aggiunge, quando le chiedono dell’importanza di un riconoscimento europeo così importante: “Prima di essere italiana mi sento triestina, la regione più giovane d’Italia, che sente molto i confini, quindi mi sento anche un po’ slovena, croata, e in generale, cittadina europea e del mondo.”

Altro premio (anche) italiano è andato al film di animazione Manodopera (No Dogs or Italian allowed) di Alain Ughetto, co-produzione fra sette paesi fra cui l’Italia (Graffiti Film di Enrica Capra), dove è stato sostenuto da Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund 

Premio per l’Innovative Storytelling Marco Bellocchio, che nel suo breve discorso di ringraziamento, tenuto rigorosamente in italiano (“perché dobbiamo tradurre tutto in inglese? L’inglese è oggi come il latino nell’antica Roma” ha scherzato) ha particolarmente apprezzato il fatto che “sia stato dato un premio all’innovazione e alla creatività a me che sono anziano, e di solito si pensa che gli anziani è bene che si ritirino”.

A consegnarglielo, Pierfrancesco Favino, fra i candidati al Premio come Migliore Attore, che è andato però a Zlatko Buric, uno dei protagonisti di Triangle of Sadness.

E, come molti prevedevano, è il film di Robert Östlund, già Palma d’Oro a Cannes, il vincitore totale di questa 35° edizione degli EFA: Miglior Film, Miglior Regista, Migliore Sceneggiatura. 

“Mi piace l’idea che in questo film abbiamo messo assieme una grande comunità di attori di diversi paesi, ma non è solo per il casting o per l’aspetto finanziario questo è un film europeo, – ha dichiarato il produttore svedese Erik Hemmendorff– L’Europa è il luogo dove il cinema è nato, attorno assieme agli autori, e la nostra industria è costruita attorno a loro, magari da qualche altra parte viene prima il canale e poi qualcosa con cui riempirlo: questo film è l’esempio del contrario.”

Östlund ha dedicato il Premio come Miglior Regista a Charlbi Dean Kriek, l’attrice e modella sudafricana, fra i protagonisti del film, che è deceduta quest’estate.

Nella conferenza stampa che ha seguito la premiazione Östlund ha parlato anche del suo prossimo film, The Entertainment System is down, ambientato durante un lungo volo aereo dove ai passeggeri viene data la terribile notizia che l’entertainment system non funziona.

Particolarmente toccante è stato il ricordo del regista lituano Mantas Kvedaravičius, ucciso lo scorso marzo durante le riprese di Mariupol 2, film vincitore nella categoria Miglior Documentario Europeo.

E a tutti i produttori ucraini va l’Eurimage Co-production Award

Un’altra dedica a “tutte le donne che hanno bisogno di essere viste e di guarire le ferite che ci portiamo dietro da generazioni” arriva da Vicky Krieps, collegata da remoto, e premiata come Migliore Attrice per la sua interpretazione della irrequieta Principessa Sissy in Corsage

“Le donne ci mettono sempre un po’ di più degli uomini, ma io ho iniziato a 18 anni, e ce l’ho fatta!” aggiunge Margarethe Von Trotta nel ricevere il European Lifetime Achievement da parte della Presidente dell’Accademia, Agnieszka Holland.

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