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direttore Paolo Di Maira

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Piccola, grande Film Commission

Vent’anni fa, nel gennaio 2003, in Friuli Venezia Giulia veniva istituito il primo Film Fund italiano: all’evento Cinema & Video International dedicò la copertina.

Per Friuli Venezia Giulia Film Commission, operante dal 2000,  il Fondo è stato un importante supporto, nonostante che le risorse rese disponibili siano sempre state, e lo sono tuttora, contenute; senz’altro inferiori a quelle di gran parte degli organismi omologhi delle altre regioni italiane.

Nonostante questo, la professionalità e l’affidabilità dimostrate, sia alle produzioni che alle amministrazioni territoriali che si sono avvicendate, ne hanno assicurato l’esistenza e favorito la crescita. La conferma ce l’ha data la coordinatrice Chiara Valenti Omero, che lo scorso gennaio, a Udine, nel presentare il nuovo regolamento in vigore da quest’anno, ha reso noti i numeri 2023 della spesa diretta sul territorio, 8,5 milioni di euro, e quelli dei contributi erogati attraverso il Fondo, 1,6 milioni di euro: il cosiddetto effetto moltiplicatore è di 1 a 5, che, considerando anche la spesa indotta, diventa di 1 a 9 (15 milioni di euro).  

Straordinaria performance, dovuta soprattutto al lavoro della Film Commission, che, lo ricordiamo, ha legato il territorio a grandi autori – un nome per tutti: il premio Oscar Gabriele Salvatores – e a importanti produzioni internazionali: lo scorso anno – al passo con i tempi – la regione ha ospitato ben quattro serie televisive targate Netflix.

Dallo scorso anno FVG Film Commission è parte dell’ente regionale Promoturismo FVG: segno che l’amministrazione della Regione la considera un asset strategico per lo sviluppo del territorio.

Lo ha ribadito l’assessore regionale alle attività produttive e al turismo, Sergio Bini, nel citato incontro di Udine, evidenziando come la valorizzazione delle maestranze locali sia il parametro prioritario nel nuovo regolamento (all’argomento dedichiamo un approfondimento nelle pagine che seguono).

L’assessore ha auspicato, in chiusura del suo intervento, la possibilità di programmare le risorse destinate al Fondo con una visione triennale. Una visione, aggiungiamo noi, che darebbe maggiore efficacia al lavoro di FVG Film Commission.

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