direttore Paolo Di Maira

AFIC /Pedro Armocida nuovo Presidente

E’ Pedro Armocida, direttore della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema/PesaroFilmFest, il nuovo Presidente dell’AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema, che  venerdì scorso ha rinnovato il suo consiglio direttivo, che rimarrà in carica per il triennio 2024-2027.

Eletti assieme a Armocida anche Luca Caprara (Corto Dorico Film Fest), Giuseppe Colella (Accordi & Disaccordi), Joana Fresu de Azevedo (Sedicicorto Forlì International Film Festival), Claudia Maci (Festival dei Popoli), Sheila Melosu (SiciliAmbiente Film Festival) e Laura Zumiani (Trento Film Festival).

L’assemblea generale dell’Associazione conta al suo interno 112 manifestazioni cinematografiche di grande rilevanza territoriale e prestigio nazionale, tra cui la Settimana Internazionale della Critica, le Giornate degli Autori e il Torino Film Festival

Il Consiglio direttivo ieri ha poi nominato come presidente di AFIC Pedro Armocida e come vicepresidente Joana Fresu de AzevedoValentina Pompili assume il ruolo di segretaria generale e Sheila Melosu quello di tesoriere dell’associazione.

«Voglio ringraziare tutti gli associati che ci hanno delegato alla guida dell’AFIC e al Consiglio direttivo per avermi scelto come presidente dell’associazione che, con altri ruoli, ho visto nascere esattamente vent’anni fa. È per me un onore immenso prendere il testimone da Giorgio Gosetti, da cui ho molto imparato anche come vicepresidente, in continuità con il lavoro fondamentale fatto da chi mi ha preceduto, da Chiara Valenti Omero a Giovanni Spagnoletti fino a Alberto Barbera primo presidente» – ha dichiarato Armocida – «L’obiettivo è quello di rappresentare tutti gli associati, tutelandone l’eterogeneità e l’originalità, all’interno del complesso sistema della promozione del cinema in Italia che è diventato, soprattutto in questi ultimi anni, un punto di riferimento imprescindibile per il pubblico. È nostro compito che le manifestazioni cinematografiche, espressione di valori culturali e sociali non negoziabili, vengano riconosciute e sostenute a tutti livelli, locali e nazionali. A questo proposito il dialogo con le istituzioni deve portare a una sintonia virtuosa, anche pensando ai bandi e ai finanziamenti, evitando sperequazioni e differenze troppo marcate».

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