“Venezia è tornata sulla ‘mappa’ dei professionisti”, ha commentato il direttore del Venice Film Market, Pascal Diot, nel tracciare un bilancio con Cinema & Video International.
Diot sa che il mercato di Venezia non sarà mai come quello di Cannes, Berlino o Toronto, “il mio obiettivo – precisa – è rafforzare il DNA di Venezia quale networking place.” Va in questa direzione la messa a punto della nuova piattaforma di business online (Venice Film Market Platform) dedicata ai professionisti accreditati al mercato: “una social community aperta tutto l’anno dove gli iscritti possono postare notizie, commenti, tenersi in contatto ed essere aggiornati sui film, sulle iniziative che organizziamo negli altri mercati e festival. E’ una cosa che non esiste in nessun altro mercato, un’idea che ci è venuta a Cannes e che siamo riusciti a attivare in concomitanza con l’inizio del mercato. In molti o ci hanno detto che sarebbe stata utile anche qualche settimana prima dell’inizio del mercato, in modo da poterla usare per fissare gli appuntamenti: sarà possibile farlo il prossimo anno.”
Altra priorità di Diot è quella di concentrarsi sui produttori: “Quest’anno, per la prima volta ne ho invitati 40, assieme ai 60 distributori che avevo invitato anche l’anno passato con un sistema di rotazione, in modo da dare a più professionisti la possibilità di essere ospiti del mercato. Vogliamo sviluppare la partnership che abbiamo con l’European Producers Club, e ho già varie idee in testa.” Fra queste, la creazione di un coproduction market, ma con una formula nuova: “Di coproduction market ce ne sono in abbondanza, ho in mente un concetto nuovo, ma è ancora presto per scendere nei dettagli”.
Focus sui produttori dunque, con un occhio di riguardo per l’Italia: ” la mia intenzione è quella di supportare l’industria italiana, soprattutto i produttori, e mi piacerebbe che l’anno prossimo avessero una visibilità ancora maggiore qui al mercato. Sono già molto soddisfatto che sia aumentato il numero delle società di vendita italiane.”
Fra gli altri propositi annunciati da Diot, quello di “rafforzare i legami con l’Africa,l’Asia e il Medio Oriente”, con una particolare attenzione al mercato di Dubai (di cui è responsabile lo stesso Diot), “nella digital library abbiamo una selezione di dieci film provenienti da Dubai e viceversa a Dubai mostreremo dieci film, probabilmente presi da Orizzonti”. Vorremmo anche estendere al Medio Oriente il programma FINAL CUT IN VENICE”. In questo evento, altra novità dell’edizione 2013, le copie lavoro di quattro lungometraggi africani in post-produzione sono state presentate ai compratori internazionali e alle aziende del comparto tecnico che hanno premiato i film “Challat Tunes”, “Made in Madagascar – avec presque rien” e “The Cat Representing”, con un premio di €57.800.
“Sono stati molto apprezzati anche gli incontri tra gli espositori indipendenti di CICAE e i venditori internazionali, -conclude Diot- mi è stato chiesto di allungare l’evento, che quest’anno si è svolto nell’arco di una mattinata: in occasione della prossima edizione l’appuntamento durerà tutta la giornata.”