di Marco Spagnoli
Girato in otto settimane tra Udine, Moggio Udinese, Preone e il Lago di Fusine, “La ragazza del lago”, selezionato alla Settimana della Critica del Festival di Venezia, diretto dall’esordiente Andrea Molaioli è la nuova produzione della Indigo Film, tratta dal romanzo di Karin Fossum “Don’t look back”, uscito la prima volta in Italia nel 2003 con il titolo “Lo sguardo di uno sconosciuto”, ed edito da Frassinelli.
Ne parliamo con i titolari della società , Francesca Cima e Nicola Giuliano.
Un libro originariamente ambientato nel Nord Europa che viene trasposto in Italia: perché proprio in Friuli?
La prima domanda che ci siamo posti era “˜dove possiamo trovare un fiordo norvegese in Italia’?
La Carnia e la provincia udinese, fino ad oggi, sono state poco frequentate dal cinema e, così, ci sembravano perfette per dare il senso di quell’ambientazione nordica e rarefatta del libro cui il film è stato ispirato.
Perché “˜poco frequentate’?
Dal punto di vista logistico si tratta di zone abbastanza “˜scomode’: sono luoghi dove non capiti per caso, ma devi andarci appositamente, il che crea non pochi problemi di trasporto. Per noi, però, erano perfetti, perché comunicavano quella pulizia e quel senso di vuoto di cui avevamo bisogno. La rarefazione abitativa di Moggio Udinese, per esempio, ci ha obbligato a rendere più vivo un paese che, di fatto, non lo è. Abbiamo messo piante dove non c’erano e abbiamo utilizzato altri piccoli trucchi per dare il senso di uno spazio abitato.
Qual è stato il contribuito della Friuli Venezia Giulia Film Commission?
Abbiamo ricevuto 85.000 Euro. Ne avevamo già avuti 20.000 per il precedente “Apnea” proprio all’indomani della nascita di questa Film Commission molto attiva e lungimirante con cui ci siamo trovati molto bene.
“Apnea” doveva essere, originariamente, girato in Veneto”¦
Sì, ma quei 20.000 Euro che corrispondono ad un brano musicale in più o al lavoro di cento comparse in più, sono bastati a convincerci a spostare la produzione in un’altra location molto simile sul territorio friuliano. In cambio di questa “˜attenzione’ al nostro lavoro, abbiamo “˜lasciato’ in Friuli 450.000 Euro.
Nella carriera di Indigo avete esplorato molte locations: Roma, Napoli, il Friuli e adesso Torino con il nuovo film di Paolo Sorrentino “Il Divo”. Cosa vi aspettate dalle Film Commission? Non è una questione di soldi: il denaro ricevuto per “La ragazza del lago” è lo stesso che spendi in alberghi, diarie e trasporti. In cambio, però, hai l’opportunità di lavorare in luoghi vergini che ti aiutano nel realizzare il tuo prodotto. Riesci, perfino, a formare delle persone. La gente che abbiamo ritrovato su “La ragazza del lago”, dopo “Apnea” era certamente molto più brava di quanto fosse quando l’avevamo conosciuta per il primo film. E’ un modo per trovare nuove immagini per il nostro cinema e “” al tempo stesso “” sfuggire all’inferno di Roma dove tutti quanti ti “˜danno contro’ quando fai un film. In più puoi lavorare sei giorni alla settimana anziché cinque.
E’, però, soprattutto la verginità del territorio a convincerti in questo tipo di lavoro: mentre a Roma sei legato a determinate locations, altrove, invece, puoi spingerti un po’ oltre e cercare nuove ambientazioni.
La motivazione numero uno è quella di cercare gli spazi giusti per il film, con luoghi interessanti. La considerazione economica, per quanto importante, viene dopo ed è in questa fase che il lavoro di promozione del territorio di una Film Commission diventa fondamentale.
Indigo, nel corso degli anni, è diventato un marchio distintivo per un certo tipo di cinema di qualità “¦
Noi facciamo il cinema che ci piace e che vorremmo andare a vedere al cinema. Desideriamo andare avanti per la nostra strada scoprendo dei registi nuovi e realizzando delle opere prime. La nostra idea è di produrre almeno tre film in due anni. Uno di questi dovrebbe essere un’opera prima accanto all’opera di registi che vorremmo continuare a fare crescere.
INDIGO FILM, UNA CARRIERA CON SORRENTINO
La Indigo Film, sede a Roma, è stata fondata nel 1999 da Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori. Nel 2001 ha prodotto “L’Uomo in Più” di Paolo Sorrentino, ha in seguito realizzato, con Medusa gli altri due film di Paolo Sorrentino “Le conseguenze dell’amore” (2004) e “L’amico di famiglia” (2006) , e “La guerra di Mario” di Antonio Capuano. Nel 2004 ha realizzato “Apnea”, opera prima di Roberto Dordit. Attualmente sta producendo insieme a Lucky Red e Parco film “Il Divo”, di Paolo Sorrentino.
Cinema&Video International n. 8-9 Agosto/Settembre 2007