Con fondi europei nasce il distretto lucano del cinema e dell’audiovisivo inserito nell’economia e nell’industria della creatività locale. In Basilicata con tre milioni di euro di fondi europei opereranno 56 imprese che daranno lavoro ad almeno 600 lucani.
Inoltre grazie alla capacità della nostra dirigente regionale, Patrizia Minardi, la nostra esperienza, in termini di utilizzo dello strumento degli aiuti per le PMI e’ stata notata nel panorama italiano ed europeo al punto che, qualche settimana fa, abbiamo presentato, nell’ ambito della preparazione del semestre di presidenza italiana del’ Unione eu- ropea su “La ripresa economica tra creatività e innovazione – Il ruolo della cultura e dei territori”, la nostra best practice.
Ci prepariamo, dunque, a partire dal prossimo ottobre, a guidare il capofilato europeo per la stesura delle nuove linee guida degli aiuti nel settore cinematografico.
Non abbiamo scavato buche al tempo della grande crisi economica.
Abbiamo investito fondi europei nell’industria creativa, forse la più’ utile per l’economia lucana. Abbiamo ideato il “#Bandoallacrisi” come Lucana Film Commission e il tam tam di misure anticicliche si è propagato tra le produzioni italiane creando curiosità e interesse. Alcuni punti fermi sono stati chiari dall’inizio.
I fondi concessi si spendono sul territorio, l’impiego di lucani (anche solo di origine) a qualsiasi livello comporta premialità al pari della valorizzazione delle qualità turistica della nostra regione; appositi fondi sono stati stanziati per le start-up d’impresa al fine di creare le basi per un sistema produttivo locale con ricadute occupazionali stabili e di lunga durata.
Ci siamo sostanzialmente spesi per costruire opportunità per quei lucani che attraverso la creatività vanno in giro per il mondo; ci auguriamo che nel loro “creare” possano cooperare nei loro amati luoghi con i colleghi che vengono in Basilicata “a farsi tutti i film che vogliono”.
A fronte di oltre 100 domande permettiamo l’avvio sul nostro territorio di 19 produzioni (11 lungometraggi e 7 corti) e patrociniamo l’avvio di ben 17 start up di settore che rappresentano la migliore base per la nascita del distretto; e desta entusiasmo che persone di Trento o residenti in Belgio, avviino attività di questo tipo nella nostra regione.
Abbiamo poi altre 21 opere (11 lunghi e 10 corti) che grazie all’intuizione della politica regionale scorreranno in graduatoria e saranno ammessi al finanziamento in tempo breve con fondi aggiuntivi.
Ma oltre agli importanti numeri che sommano l’indotto di attività collaterali, come ha recentemente dimostrato Cattleja con “La grande seduzione” nelle Dolomiti lucane, è incalcolabile la positività esistenziale del saper fare cinema assieme e del creare nuovi orizzonti di socialità positiva, valorizzando attrattori turistici naturali e artificiali.
Come il titolo di quel vecchio film, in Basilicata, oggi diciamo: “Avanti c’è posto”.