direttore Paolo Di Maira

Paolo Taviani in concorso

Un programma dove prevalgono le storie d’amore: pazze, tossiche inaspettte: è questa la caratteristica forse più evidente dei film con cui la 72° Berlinale fa il suo ritorno in presenza, rimarcando “la centralità dell’esperienza collettiva e la funzione del cinema come catalizzatore di culture diverse che si riuniscono qui a Berlino”, ha dichiarato il direttore del festival, Carlo Chatrian, presentando, assieme alla co-direttrice Mariette Rissenbeek,  i 15 film di Berlinale Special, i 15 di Encounters e i 18 del Concorso, un numero minore rispetto all’anno passato (leggi qui), vista anche la riduzione dei giorni del festival, e complessivamente “una buona descrizione del mondo nel suo attuale stato di cambiamento, dove le persone non sono mai state così distanti eppure così simili e dove l’ironia e l’immaginazione aiutano a trovare le risposte alle nuove barriere che ci vengono poste davanti.”

La presenza italiana in queste due sezioni è caratterizzata dal ritorno alla Berlinale di Paolo Taviani, (dopo l’Orso d’Oro, conquistato nel 2012 assieme al fratello Vittorio per Cesare deve Morire), con Leonora Addio, che racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. Un film “particolare, diverso da tutto”, secondo la sua produttrice Donatella Palermo, che “nasce da una visione coraggiosa, per l’uso della iconografia cinematografica, per il continuo confrontarsi del regista con il cinema da lui amato e con il suo passato. Paolo Taviani affronta una forma narrativa spericolata, col cuore puro del regista, con l’entusiasmo di un ragazzo, con la sapienza di un grande Maestro del Cinema”. Leonora Addio uscirà in sala il 17 febbraio, distribuito da 01 Distribution.

L’altro grande maestro del cinema italiano lo troviamo in Berlinale Special –Gala: è Dario Argento con Occhiali Neriinterpretato anche da sua figlia Asia.

Tornando al Concorso, é una coproduzione con l’Italia (Kino Produzioni)  anche Alcarrás, il secondo atteso lungometraggio della regista catalana Carla Simón, (dopo il successo di Estate 1993), vincitore anche del CNC Award al Torino Film Lab 2018.
L’Italia la ritroviamo poi nelle location e nel titolo del film con cui Ulrich Seidl torna in concorso: Rimini, che ritrae una riviera romagnola dalle atmosfere malinconiche e invernali, ed è stato girato fra Rimini, Riccione e una villa a Coriano, con il sostegno del fondo di Emilia Romagna Film Commission.  
Un film che mette al centro della narrazione il rapporto fra due fratelli che sono stati a lungo distanti: quello della famiglia e dei legami umani è uno dei temi che attraversano la selezione del Concorso, spiega Chatrian, che nota anche come oltre la metà dei film sono ambientati al tempo presente (due soli durante la pandemia).

“È un bel mix di autori che apprezziamo, e che sono già passati dalla Berlinale, e di novità”, continua il direttore, aggiungendo che sette sono i film diretti da registe donne, fra cui l’ unica opera prima (Robe of Gems di Natalia López Gallardo, montatrice dei film di Lisandro Alonso e Carlos Reygedas).

5 i registi che “hanno già vinto un Orso”: oltre al già citato Paolo TavianiUrsula Meier che concorrerà con La Ligne, interpretato anche da Valeria Bruni Tedeschi, il regista cinese Hong Sangsoo, vincitore dell’Orso d’argento alla migliore sceneggiatura l’anno passato con Introduction, torna a Berlino con The Novelist’s FilmAndreas Dresen, in gara con Rabiye Kurnaz vs. George W. Bushdramma politico pieno di ironia basato su una storia vera, e Francois Ozon, che aprirà la Berlinale con il suo Peter von Kant (leggi qui).

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