Ha vinto la Palma d’Oro della 74esima edizione del Festival di Cannes Titane, il film più controverso del Festival, horror/thriller che parla di identità, inclusività, famiglia, prendendo il punto di vista infernale della protagonista, (love is a dog from hell si legge in uno dei suoi tatuaggi, citazione di Bukowski), giovane donna che porta dentro il suo corpo il ‘peccato originale’ di una placca di titanio.
“Il mio film non è perfetto, qualcuno dice che è mostruoso. La mostruosità che attraversa il mio lavoro è una forza che rompe la cosiddetta normalità.” Ha detto la regista, Julia Ducournau, alla sua opera seconda, e seconda donna a conquistare la Palma (dopo Jane Campion con “Lezioni di piano”), ringraziando la Giuria che “ha accettato un mondo più fluido e inclusivo” premiando un film spiazzante, con una rivelazione altrettanto spiazzante del presidente Spike Lee che ha annunciato la vittoria in anticipo rispetto al dovuto.
Niente riconoscimenti per Tre piani di Nanni Moretti, unico film in concorso, grandissima standing ovation per Marco Bellocchio, alla serata finale del festival, che ha ricevuto la Palma d’oro d’onore dalle mani di Paolo Sorrentino.
L’Italia è stata premiata alla Quinzaine des Réalisateurs, dove A Chiara di Jonas Carpignano, prodotto da Stayblack con Rai Cinema, ha vinto il premio principale, l’Europa Cinemas Label come miglior film europeo, e riceverà il supporto di Europa Cinemas Network, che include ulteriore promozione, e incentivi per gli esercenti al fine di estendere la distribuzione del film sul grande schermo.
Si tratta della seconda vittoria del regista, che aveva già vinto il premio nel 2017 per A Ciambra.
Alla Quinzaine anche Europa di Haider Rashid, che ha conquistato il “Beatrice Sartori Award”, premio della critica indipendente.
Gli altri premi del Concorso Principale:
Il Premio della giuria, è ex aequo ai film Haberech di Nadav Lapid e Memoria di Apitchapong Weerasethakul.
Il premio per la miglior regia va a Leos Carax per Annette, film di apertura del festival. La miglior attrice è la norvegese Renate Reinsve per Verdens Verste Menneske di Joachim Trier, mentre la migliore interpretazione maschile è quella all’attore texano Caleb Landry Jones per Nitram di Justin Kurzel.
Il premio per la sceneggiatura va all’autore giapponese Hamaguchi Ryusuke per il film Drive my car, che conquista anche il riconoscimento della critica internazionale e della giuria ecumenica come il miglior film nella competizione. La Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica (Fipresci) lo ha scelto per essere una pellicola “estremamente sottile, un’opera fantastica sull’eterno potere dell’arte”, firmata “da uno dei più promettenti registi attuali”.
La Camera d’oro, il premio alla miglior opera prima della selezione, Murina della regista croata Antoneta Alamat Kusijanovic, presentato all’interno della Quinzaine des Réalisateurs.