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direttore Paolo Di Maira

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OUTSIDER AL CLUB DELLA CROISETTE

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Per un’edizione importante, la numero 70, il Festival di Cannes mostra grandi firme, molti autori ormai “di casa”, da Sofia Coppola a Todd Haynes, da Michael Haneke a Jacques Doillon e Francois Ozon, a Roman Polanski.

L’Italia, sempre evocata in ogni edizione – stavolta ci sono Claudia Cardinale nel poster e Monica Bellucci madrina – anche stavolta campeggia con le icone ma per il secondo anno consecutivo non partecipa con alcun film in concorso.
Fa da contrappunto a questo “vuoto”, nella sezione più importante e certamente più glamour, la folta presenza di autori, giovani, nelle sezioni parallele: in Un Certain Regard troviamo l’esordiente Annarita Zambrano con “Dopo la guerra”; ancora un esordiente alla Quinzaine Des Réalisateurs: Roberto De Paolis con “Cuori Puri”.
Jonas Carpignano con “A Ciambra”, e Leonardo Di Costanzo con “L’intrusa” sono alla loro opera seconda; secondo film anche per Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che con “Sicilian Ghost Story” avranno l’onore di aprire la Semaine de la Critique.
Non si tratta semplicemente di vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto.
Cannes 70 potrebbe dare utili indicazioni sul lavoro da fare, anche se non sembra essere questo lo spirito della nuova Legge sul Cinema.
Un insieme di norme che – in attesa dei decreti attuativi – penalizzano nella sostanza il cinema più difficile (che inevitabilmente si identifica con quello dei giovani talenti) privilegiando i criteri automatici sui criteri selettivi nell’erogazione dei nanziamenti.
A Cannes 2017 trova puntuale conferma di difficoltà di un ricambio generazionale nel nostro cinema, che raggiunge evidenze preoccupanti nella polverizzazione delle aziende italiane di distribuzione internazionale.

Non c’è nemmeno un’azienda italiana tra i venditori all’estero dei lm citati: Pyramide International per “Dopo la guerra”, Lux Box per “A Ciambra” e e Match Factory per “L’intrusa”,“Cuori Puri” e “Sicilian Ghost Story”.
L’eccezione, che conferma la regola, è “Fortunata”, l’altro dei due film selezionati a Un Certain Regard, che, nonostante sia diretto dal non più giovane Sergio Castellitto, è venduto all’estero dalla giovane azienda italiana True Colours.

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