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direttore Paolo Di Maira

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ORIZZONTI/Il Ponte sull’Adriatico

Leggi anche: AFC-SCIARRA/Sostenere la Scrittura con l’Europa

offf-2016_chromium_krom_bujar-aliman_concorso_2Una macro regione Adriatico-Jonica del cinema e dell’audiovisivo: nel corso del 2016 i paesi che si affacciano sull’Adriatico hanno puntato in questa direzione. Nell’ambito del programma di cooperazione internazionale Adrion, che ha avuto una call pubblicata ad inizio anno, la Puglia è stata capofila di una proposta progettuale (Progetto Aifinet Adriatic Ionian Filmfund Network) candidando l’idea (in corso di valutazione) della costituzione di un fondo delle regioni adriatico-joniche, che preveda tutta una serie di attività, dal trasferimento di buone pratiche, a forum di co-produzione, a workshop di scrittura, a location scouting.

Il Centro Nazionale del Cinema dell’Albania, diretto da Ilir Butka, assieme al Media Desk albanese sta lavorando al progetto, di cui si è parlato anche al Festival di Venezia. Questa esperienza è diventata lo ‘spin-off ’ di una serie di progetti di cooperazione transfrontaliera (che coinvolgono Italia, Albania e Montenegro, Italia e Grecia, e Italia e Croazia), che hanno preso forma durante il focus “Il Cinema nella Regione Adriatico Jonica: Territorio- Storie -Politiche”, ospitato all’interno dell’Otranto Film Fund Festival, il festival dedicato ai film realizzati con i fondi regionali, diretto da Luciano Schito, che si è svolto nella cittadina salentina dal 15 al 18 settembre scorso. Gli stakeholders pubblici e privati dei vari paesi coinvolti sono stati impegnati in tavoli di concertazione e progettazione individuali, i cui risultati, condivisi nella sessione plenaria finale, hanno evidenziato molti punti in comune.

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Il focus si è concluso con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, (nell’ambito del progetto di cooperazione IPA AdriaWealth) per la creazione di un Network dell’Audiovisivo Adriatico.
“Ho molto apprezzato che la sottoscrizione dell’accordo sia arrivata a valle di questi ragionamenti, dove sono emerse non solo idee interessanti, ma soprattutto progetti di cooperazione che la Regione Puglia è interessata a sostenere soprattutto in quella che noi consideriamo l’ultima delle fasi della programmazione dei fondi strutturali dedicati al Mezzogiorno d’Italia”, ha affermato Aldo Patruno, direttore del Dipartimento di Economia della cultura e del turismo della Regione Puglia . “Non possiamo pensare – ha proseguito – che in futuro ci saranno risorse consistenti come quelle attuali dedicate alla Puglia, per questo le vogliamo investire bene, il che per noi significa costruire ponti, innanzi tutto con i paesi transfrontalieri della macro regione adriatico-jonica.”

Fra i temi che attraversano i tre progetti, quello del turismo, che come ha tenuto a precisare Paolo Vidali, direttore del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, deve essere un risultato ‘di default’, un effetto collaterale delle politiche sull’audiovisivo: “Il sostegno al cinema e audiovisivo non deve essere finalizzato al suo ritorno turistico, che però c’è, è oggettivo e va considerato.”
Diversamente, per Emma Barboni, di Emilia Romagna Film Commission, “il tema del turismo interessa molto i nostri territori, che l’audiovisivo può valorizzare, e questo è contenuto sia nel progetto Italia-Croazia, sia nella nostra legge regionale.”

Barboni ha parlato anche della necessità di recuperare una identità delle regioni dell’Adriatico che si è un po’ persa, riprendendo l’esortazione di Hrvoje Hribar, direttore del Centro Audiovisivo Croato, di mettere al centro del progetto l’Adriatico: “Quando eravamo piccoli, per noi l’Adriatico era un mare immenso, l’altra sponda ci sembrava così lontana”, ha detto Hribar. “Ora, da adulti nel mondo globale – ha proseguito – comprendiamo che è uno specchio d’acqua così ingarbugliato, piccolo e vulnerabile, che però in qualche modo resiste e con cui possiamo fare qualcosa. Non ci siamo chiesti cosa può fare la regione o i fondi europei per il cinema, bensì cosa può fare il cinema per le nostre regioni, come possiamo usare le nostre industrie, il nostro patrimonio audiovisivo e i nostri network per raccontare questa realtà così vulnerabile. La storia del Mediterraneo si ripete da 3000 anni, c’è il mare e la gente della costa, con i barbari che arrivano dal continente per schiacciare la loro civiltà. Oggi in maniera molto sofisticata, ‘digitale’, il Mediterraneo è ‘minacciato’ dall’Europa, per questo il nostro piccolo compito è così importante: sapere è vedere, e noi dobbiamo saper vedere l’Adriatico.”

Altro punto ricorrente e legato al turismo è quello dei festival, in particolare della creazione di una rete di festival dei paesi della macro-regione, cosa che, ha ribadito ancora Vidali, non deve però portare a una loro ulteriore proliferazione, che provoca dispersione di risorse. Analogo monito è quello rivolto ai mercati, che arriva proprio dal direttore del Forum di Co- produzione Euromediterraneo, Alberto La Monica (mercato itinerante, che contribuisce alla promozione del territorio. Quest’anno si svolgerà a Trani, dal 27 al 29 ottobre): “L’inflazione dei mercati di co-produzione è stato uno dei temi affrontati a Cinelink, che ormai è il mercato di riferimento per dell’Europa dell’Est. E’ quanto mai necessario avere una connotazione forte. La nostra prevede progetti che abbiano il 30% finanziato, che contengano nella storia elementi del Mediterraneo, e che, novità di quest’anno, debbano essere girati anche solo parzialmente in Puglia. La Regione ci ha sempre sostenuto con i fondi strutturali, e da quest’anno con il bilancio ordinario di Apulia Film Commission.”

Tutti e tre i progetti danno spazio poi alla formazione, dallo sviluppo all’esercizio, con un occhio alle nuove tecnologie. Il progetto con la Grecia, in particolare, coinvolge, oltre al Greek Film Centre, il Mediterranean Film Institute, che vanta un’ esperienza ampiamente consolidata nell’organizzazione di workshops di scrittura, e l’Università dello Jonio, che ha al suo interno un attivissimo dipartimento delle arti visive,

“I nostri studenti realizzano corti senza budget, senza interazione con gli altri paesi, – spiega Michalis Panagoupoulos, dell’Università dello Jonio- potremmo pensare a una cooperazione fra le università in Croazia, Albania, Italia, a progetti che possano riunire i vari dipartimenti universitari e avvicinarli al mercato,al mondo della produzione.”
Un’idea che trova terreno fertile nelle parole del direttore di OFFF, Luciano Schito: “una delle anime del nostro festival è il campus universitario per studenti di cinema in collaborazione con Unisalento, un percorso di formazione, che vorremmo proseguire poi all’interno della macro-regione jonico-adriatica, con progetti di audience development e diffusione della cultura audiovisiva.” Anche Luigi De Luca, dell’Istituto di Culture Mediterranee, sottolinea come il tema della formazione sia strategico per la Regione Puglia “la giunta ha già approvato un protocollo d’intesa con il Centro Sperimentale di Cinematografia che prevede specifiche attività di formazione in Puglia, ma aperte al Mediterraneo.

Ormai l’attività del CSC non si rivolge più solo alla formazione istituzionale dei 3 anni ma guarda anche a esperienze più mirate che vengono incontro alle esigenze formative specifiche del settore. Da questo punto di vista il Centro sarà coinvolto anche come partner dei nostri progetti.”

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