La realizzazione del Palazzo del Cinema “” ha annunciato il presidente della Biennale Paolo Baratta – è parte di un più vasto insieme di interventi privati e pubblici volti a una generale rinascita del Lido.
Nell’isola, in effetti, c’è un gran fermento: protagonista è Gianfranco Mossetto, docente di economia alla Ca’ Foscari, già assessore alla cultura del Comune di Venezia, e presidente della “Est Capital”, società specializzata nella costituzione e gestione di fondi immobiliari chiusi.
La Est Capital attraverso la Real Venice ha recentemente acquisito gli alberghi Excelsior e Des Bains: sono parte di un progetto che prevede ingenti investimenti nella ristrutturazione dei due alberghi ( all’Excelsior tornerà anche il casinò nei mesi estivi, e il Des Bains dovrebbe essere trasformato in “residenza servita”, cioè albergo più appartamenti), e nel rilancio di altre strutture dell’ isola, dal Golf Club ( fulcro di un centro benessere nella zona di Malamocco, eletta a “bio-isola”) all’aeroporto Nicelli, legandole alla costruzione del nuovo Palazzo del Cinema e al recupero dell’ex Ospedale a Mare.
“E’ un progetto anzitutto culturale, per recuperare la modernità di Venezia”, ha assicurato Mossetto in un’intervista su Repubblica nello scorso gennaio: è la modernità del “˜900, di cui le ville liberty al Lido sono raffinata testimonianza.
Evocato, il secolo scorso affiora con date significative per il Lido. 1908: inaugurazione dell’Hotel Excelsior, costruito per iniziativa di Nicolò Spada, imprenditore veneziano artefice del lancio internazionale del Lido e della sua spiaggia.
1926: in quello che era un aeroporto militare, il “Nicelli”, cominciano a decollare e atterrare voli civili.
1930: si inaugura agli Alberoni il campo da golf (Circolo Golf Venezia). 1932: si svolge la prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica, la prima nel mondo.
Sembra che il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, veneziano, Ministro delle Finanze e presidente della Biennale, abbia detto: “Il Lido xe stracco” e abbia così cercato di sottrarlo agli effetti negativi della crisi del “˜ 29 sul turismo.
Appare evidente che il peso degli attori in campo è oggi molto diverso, e non solo perché l’attuale ministro delle finanze (e più in generale dell’economia), a differenza del suo omologo degli anni ’30, non ama il cinema.
Il cinema non è più l’arte giovane e innovativa di un secolo fa, e la Mostra ha perso negli anni il vantaggio di un primato.
Ora, basta guardarsi in giro per capire che il successo di un Festival è sempre più legato alla coesistenza di un Mercato.
Ma la via del business sembra essere stata decisamente abbandonata dagli organizzatori della Mostra.
Il cinema è allora una leva troppo debole per sostenere il rilancio del Lido?
Per il momento, lamentano le associazioni ambientaliste e una parte dei residenti del Lido, l’effetto è un massiccio taglio di alberi, non solo nella zona del cantiere, ma anche lungo le Riviere S.Maria Elisabetta e S.Nicolò.
La scena si sposta ora sull’ex Ospedale a Mare, dalla cui vendita il Comune di Venezia conta di recuperare i capitali necessari per sostenere oltre la metà del costo del Palazzo del Cinema : un’ampia area che si affaccia su una spiaggia di grande pregio naturalistico. L’uso che se ne farà avrà un peso non indifferente sulla nuova identità del Lido di Venezia.
Allora sarà chiaro “” ma non sarà legato al cinema, a differenza del secolo scorso – il “progetto culturale”.
PAOLO DI MAIRA