Eppure non è troppo tardi per respingere il peggio, e comunque c’è ancora tempo di cambiare noi stessi per divenire reciprocamente molto meno scorretti quando simili catastrofi si abbattono sul pianeta.
Questa consapevolezza ha un valore inestimabile.
Perché dobbiamo ricordarci che ciò che caratterizza una crisi così grande è che questo cambia tutto.
Cambia ciò che possiamo fare, ciò che speriamo, ciò che esigiamo dal nostro operato e dai nostri leader.
Significa che c’è un’enorme quantità di cose da fare che in passato ci sono state descritte come inevitabili che semplicemente non ha ragione d’esistere. E significa anche che tutte quelle cose che ci sono state descritte come impossibili devono da noi essere attivate immediatamente. (Naomi Klein, “Una rivoluzione ci salverà”, 2015)
La consapevolezza che tutto è già cambiato e che non è più rimandabile la nostra azione responsabile, consapevole, virale di sensibilizzazione e attivazione di nuovi comportamenti e pratiche di consumo responsabile è pervasiva e persuasiva.
Per questo il ruolo del cinema e della produzione audiovisiva è centrale, in quanto grazie alla contaminazione di linguaggi ed immaginario si possono creare nuove competenze, partecipazione attiva e azione competente da parte di ciascun cittadino della Terra.
Si deve agire uniti, coscienti che soltanto la cooperazione di rete può generare solidità.
Ricerca e innovazione, sviluppo delle capacità istituzionali, formazione di nuove figure professionali, inclusione sociale e competitività delle piccole e medie imprese sono per noi, oggi, tutte legate al principio di Sostenibilità.
Per questo il ruolo sempre più centrale svolto dalle Film Commission a sostegno dei giovani talenti, degli autori, dei videomakers, delle imprese e delle maestranze locali è strategico.
Un ruolo che si sta ampliando e diversificando per abbracciare l’intera filiera nella consapevolezza che il supporto alla produzione non può essere disgiunto da quello alla distribuzione e alla promozione anche in un’ottica internazionale.
La presenza delle FC all’interno dei network europei per favorire le coproduzioni ed attrarre risorse e capitali esteri sui propri territori è ormai imprescindibile. Per questa ragione la rete delle film commissione europee qui riunita a Cagliari trova il terreno fertile per elaborare il programma di azioni e di un condiviso codice etico per la produzione sostenibile. L’industria audiovisiva insieme alle altre industrie creative è ancorata ai territori in cui opera: abbiamo il
dovere di proteggerli, promuovere nuove prassi e metodologie innovative per rendere responsabile
e congiunto il lavoro della pubblica amministrazione e del settore privato.
Dobbiamo essere generativi e creativi. Perché, parafrasando Noemi Klein, questo cambia tutto.