Le attesissime regole per il cinema e l’audiovisivo, che includono il nuovo tax credit, sono state l’attrattiva principale della terza e conclusiva giornata dell’AVPSummit in Calabria, dove il DG Cinema e Audiovisivo del MiC, Nicola Borrelli, è stato affiancato sul palco da Agnieszka Moody del British Film Institute e Daphne Lora del francese CNC per un confronto tra sistemi di finanziamento di Regno Unito, Francia e Italia.
Il British Film Institute, fondato nel 1933, si appresta a festeggiare un centenario e il CNC, creato già negli anni ’40, ha sostenuto il cinema e l’audiovisivo nazionale creando negli scorsi decenni un indotto per il sistema francese che ha fatto invidia agli altri paesi d’europa era stato appunto preso d’esempio dall’Italia per la creazione della legge cinema del 2016 e le successive integrazioni.
Nuovo tax credit e variazioni alle regole per il cinema e l’audiovisivo
Il nostro sistema Italiano ha “molte similitudini con il sistema inglese e francese” ha appunto sottolineato Borrelli, dichiarando: “Stiamo rivedendo i nostri schemi di aiuto, a partire dal credito d’imposta. Lo stiamo rivedendo perché è necessario aggiustare alcuni meccanismi che si sono rivelati non esattamente confacenti a quella che era l’intenzione del legislatore. Esiste già una bozza avanzata che è stata mandata agli altri Ministeri. Spero che entro questa settimana ci daranno una risposta e quindi immediatamente dopo con pochi aggiustamenti di dettaglio, finalmente avremo la versione definitiva del credito d’imposta.”
I produttori italiani dell’audiovisivo sono infatti impazienti di conoscere le nuove regole in dirittura di arrivo, la cui attesa ha causato rallentamenti alla produzione negli ultimi tempi. “Gli aggiustamenti su cui lavoriamo non sono fatti nell’ottica di risparmiare sulle risorse – continua Borrelli – disponibili, ma nell’ottica di razionalizzare ed evitare sprechi e abusi, che in alcuni CASI, Seppur circoscritti, ci sono stati.”
La formula internazionale del sistema italiano
La formula dell’Audiovisual Producers Summit si fonda sul coinvolgimento di partner internazionali che aggiungono valore all’iniziativa, creando spunti nuovi attraverso il confronto tra le realtà Italiane e internazionali dell’audiovisivo. Proprio agli internazionali presenti all’evento era rivolto lo speech di Nicola Borrelli, che ci ha tenuto a sottolineare la centralità dell’attrazione internazionale per il sistema di aiuti e incentivi fiscali al cinema e all’audiovisivio.
In occasione dell’evento il DG Borrelli ci ha tenuto a sottolineare l’importanza degli aiuti pubblici per tutte le fasi della filiera alle opere che hanno nazionalità Italiana, quindi prodotte al 100% da produttori italiani, ma anche realizzate in attuazione di accordi di coproduzione, ad oggi attivi con 30 paesi, oppure realizzati grazie alla convenzione del Consiglio d’Europa sulle coproduzioni cinematografiche, dove ancora figurano gli UK.
In sostanza, i produttori di tutti i paesi possono collaborare con i produttori italiani ed avere riconosciuta la nazionalità italiana alle loro opere purchè si verifichino le condizioni previste dalla legge.
Quindi per un produttore internazionale che realizza con un produttore italiano opere alle quali viene riconosciuta la nazionalità italiana c’è la possibilita di fruire di tutti gli incentivi previsti dalla Legge Cinema.
Sottolinea Borrelli: “Nel tax credit non abbiamo distinzioni particolari di spesa, a differenza del sistema francese, quindi tutto quello che rientra nel costo di produzione in Italia di una determinata opera, accede al beneficio del 40%. Deve trattarsi appunto di una impresa di produzione esecutiva o post-produzione italiana. L’unico vincolo che prevediamo è che ci sia almeno un giorno di riprese in Italia e prevediamo un limite massimo di 20 milioni di euro ad impresa, non a titolo, quindi la stessa opera può essere realizzata in pool, come è successo in passato, da più produttori esecutivi italiani e può cumulare queste risorse. Grazie a questa misura moltissime opere, importanti sono state realizzate in Italia negli ultimi anni. Nella nostra strategia di attrazione degli investimenti internazionali diamo attenzione anche agli strumenti riservati alle opere italiane. Infatti, molte opere internazionali realizzate in Italia negli ultimi anni hanno beneficiato del credito d’imposta riservato alle serie italiane.”
Attrazione degli investimenti internazionali nel nuovo tax credit
Rispetto alle novità per i partner internazionali, Borrelli ha aggiunto: “Sull’attrazione degli investimenti internazionali non immaginiamo uno sconvolgimento pari a quello che sta avvenendo sul tax credit per la produzione nazionale, si tratta più che altro di piccoli aggiustamenti. A differenza del Tax Credit francese ad esempio riconosciamo anche i soggetti extraeuropei, per i quali probabilmente prevederemo una aliquota ribassata per pareggiarla con l’imposta sostitutiva che questi soggetti pagano in Italia. Prevediamo di mettere un limite minimo di spesa sul territorio Italiano, cosa che adesso non è prevista e cercheremo di rendere ancora più funzionante la parte relativa alla post-produzione” per la quale sono stati necessari aggiustamenti.”
Gli interventi conclusivi dell’AVPSummit 2024
Dopo il nuovo tax credit e le nuove regole per l’industria in Italia, il programma della giornata conclusiva dell’AVPSummit è continuato con una serie di appuntamenti fondamentali per stimolare i produttori alla creazione di contenuti che guardino al mercato internazionale, non solo in termini di serialità, ma anche per il prodotto cinematografico.
Bilancio positivo per Rai Fiction che dal 2019 ad oggi ha rilevato un incremento del 50% di vendite, come ha dichiarato la Direttrice Maria Pia Ammirati, che ha anche sottolineato la vocazione local dei prodotti della serialità del servizio pubblico – profondamente italiani nella cultura, nel mood, nella lingua – che hanno ricevuto un grande apprezzamento all’estero tanto da diventare glocal. Titoli come “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”, “Il paradiso delle signore”, “Doc – Nelle tue mani” per non parlare del fenomeno “Mare Fuori” – venduto in 40 paesi e che avrà una versione spagnola e forse americana – sono fra i prodotti più amati all’estero. Fondamentale dunque stringere partnership con player stranieri: “L’amica geniale” è coprodotta con HBO e la quarta stagione diretta da Laura Bispuri andrà in onda a novembre, mentre con la Finlandia si sta lavorando su un titolo smaccatamente italiano come “Torna a Surriento”. La vera sfida nelle coproduzioni è dunque l’individuazione di prodotti che abbiano una trasversalità pur nelle differenze culturali e di pubblico. Tendenza diversa per Mediaset, il cui Direttore della Fiction Daniele Cesarano, dichiara una linea smaccatamente pop nel segno della soapish, puntando sui generi del melo e rom com.
In tema di esportabilità, Paolo Del Brocco ricorda l’apprezzamento del cinema italiano all’estero: “Io Capitano” di Matteo Garrone, candidato all’Oscar, è stato acquistato in oltre 50 paesi, anche un titolo a basso budget, come “Gloria!” esordio di Margherita Vicario, dopo la Berlinale è stato comprato da 25 paesi. Tre i macro-eventi che hanno modificato lo scenario negli ultimi anni e impattato sul box office a livello mondiale: la pandemia, l’avvento degli streamer e lo sciopero dei lavoratori del cinema negli Stati Uniti.
Proprio sulla situazione statunitense si è incentrato l’intervento conclusivo del Summit con una tavola rotonda sulle attuali sfide e le prospettive per ridisegnare il futuro degli studios di Hollywood. Un confronto appassionato sui possibili modelli per innovare e sostenere le grandi major statunitensi: creare contenuti che possano rappresentare le diverse comunità che coesistono negli Usa, investire nella formazione di nuove generazioni di sceneggiatori con strumenti innovativi e conquistare target sempre più diversificati sono state alcune delle priorità emerse durante il dibattito. Rimane forte, secondo i produttori statunitensi, la necessità di riportare al cinema grandi storie di personaggi che possano essere di ispirazione per il pubblico americano. Hanno partecipato lo sceneggiatore John August WGA, DeVon Franklin, Presidente e CEO della Franklin Entertainment, Neils Juul CEO di Not Fat Ego, Lori McCreary CEO di Revelations Entertainment, Veronica Sullivan Senior Vice President NBC Universal e il produttore Gary Lucchesi, Socio di Revelation Entertainment nonché presidente emerito di PGA.
In conclusione, nel corso delle tre giornate di evento sono stati affrontati i diversi temi attualmente centrali per l’industria non solo audiovisiva, ma anche cinematografica, con grande coinvolgimento dei produttori, degli ospiti internazionali e dei vari professionisti coinvolti nel programma.
Il Summit si rivela dunque un format destinato a crescere diventando un appuntamento immancabile per l’industria. L’AVP Summit è un format APA – Associazione Produttori Audiovisivi, realizzato con il sostegno del MiC – Ministero della Cultura, Direzione Generale Cinema e audiovisivo, del MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale/ICE e della Fondazione Calabria Film Commission con la collaborazione di Cinecittà, MPA – Motion Picture Association, PGA – Producers Guild of America, CNC – Centre National du Cinéma et de l’image animée, Unifrance e BFI – British Film Institute.
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