Entrerà in vigore il primo gennaio 2024 in Svizzera la nuova legge che obbliga i servizi media (gli streamers e le televisioni) a investire il 4% dei loro ricavi nella produzione indipendente: si stima che circa 18 milioni di euro arriveranno a supporto delle produzioni svizzere nel 2024.
Lo rivela Matthias Bürcher dell’Ufficio federale della cultura in un panel del Fesitval di Locarno dedicato proprio al New Film Act e alle nuove opportunità di finanziamento per l’audiovisivo svizzero.
Tre i modi per realizzare quest’investimento, che deve riguardare esclusivamente i film svizzeri o le coproduzioni ufficiali con la Svizzera: attraverso il licensing di film già fatti; con la commissione totale di film da parte delle piattaforme (con il mantenimento di tutti i diritti, e senza la possibilità di accedere ai fondi pubblici svizzeri); oppure la classica co-produzione, dove gli streamers pagano una parte del finanziamento, accedono ai fondi ma i diritti dopo un certo numero di anni tornano in mano ai produttori.
“Anche se saranno pochi i produttori che effettivamente potranno co-produrre con le piattaforme, e queste resteranno sempre in posizione di leadership, ci saranno sicuramente più co-produzioni minoritarie di cui l’industria svizzera potrà beneficiare per crescere” osserva la produttrice Gabriela Bussmann di Golden Eggs Productions, che ci tiene a precisare, “per noi è però fondamentale che vengano mantenuti, e possibilmente che crescano, i fondi automatici e selettivi”.
“Questa misura ci renderà più appetibili per gli altri produttori europei, che ce la ‘invidiano’,” aggiunge Katrin Renz, impegnata, con la sua società di produzione Tellfilm, in un’importanteco-produzione che vede come partner maggioritario l’Italia, oltre che il Belgio e la Germania, (e che sarà girata anche in Alto Adige, con il sostegno di IDM) e dove “siamo riusciti ad avere a bordo Netflix, che approfitterà di questa opportunità, visto che il finanziamento arriverà l’anno prossimo, a tre mesi dall’uscita del film, cosa, che fra l’altro, rende le cose più complicate dal punto di vista del cash flow.”
Altro aiuto alle co-produzioni con la Svizzera arriva dal nuovo schema di supporto allo sviluppo di co-produzioni minoritarie svizzere, in vigore da quest’anno, di cui ha parlato Corinna Marschall, direttrice di Media Desk Suisse. Una linea di finanziamento che si va ad aggiungere al fondo per lo sviluppo di singoli progetti e a quello per lo sviluppo di slate da 3 a 5 progetti, e che mette a disposizione 100 mila franchi svizzeri, spalmati su due bandi annuali, uno in marzo, l’altro a settembre. “La cifra massima di cui può beneficiare ogni progetto è di 50 mila franchi. Con il bando di marzo è stata finanziata una co-produzione tedesco-svizzera Liebesgeister (scritto da Benjamin Heisenberg) fra Made in Germany e Beauvoir Film con 35 mila franchi. Pensiamo di finanziarne da 2 a 4 all’anno.”
Fra i criteri incentivanti che aumentano il punteggio, il fatto che si tratti di film diretti al pubblico dei più giovani, che il regista o lo sceneggiatore sia svizzero, e che si tratti di progetti in qualche misura sostenibili.
È il caso di un’altra co-produzione di Tellfilm, questa volta con l’Austria (Berkama Film e KGP): un film per bambini scritto e diretto dalla regista svizzera (ma che vive in Austria) Joahnna Lietha. “Sarà anche un progetto green, perché da questo punto di vista l’Austria è molto avanzata” conclude Renz.
Infatti, nel panel di Locarno Pro dedicato ai fondi regionali di e di coproduzione minoritaria di vari paesi, Roland Teichman, CEo dell’Austrian Film Institute (OFI), ha spiegato come il nuovo schema automatico di supporto alle produzioni, OFI Plus offra un rebate del 30% che sale al 35 grazie ad un green bonus per le società che seguono certi precisi criteri di sostenibilità ambientale.