Inizia oggi, 7 aprile, in presenza a Mosca , la 28esima edizione di N.I.C.E. Russia 2021: i film di fiction, corti e documentari prodotti nel corso dell’ultimo anno saranno visibili fino all’11 aprile al Multiplex Cinema Oktyabr e al Tretyakov Gallery; dopodiché, la manifestazione fiorentina diretta da Viviana del Bianco, che dal 1993 porta e promuove il nuovo cinema italiano nel mondo, si sposterà a Novosibirsk dove si svolgerà dal 13-30 aprile, al Cinema Pobeda.
Quest’anno, il programma del N.I.C.E. prevede un focus sui registi toscani. Saranno infatti presentati al festival “Anja – Real love girl” di Paolo Martini e Pablo Benedetti, “Looking for Negroni” di Federico Micali e “Glassboy” di Samuele Rossi”.
Accanto a questi, completano il programma, “Fortezza”, di Ludovica Andò e Emiliano Aiello; “Easy Living”, di Orso e Peter Miyakawa; “Magari” di Ginevra Elkann, e i documentari “Il Mondo di Mad – A world of fashion”, di Anna di Francisca; “In her shoes” di Maria Iovine; “Non sono io” di Valerio Cataldi; e la trilogia “Trascendenze” di Egidio Carbone Lucifero.
“Il N.I.C.E. festival è una manifestazione molto attesa in Russia – ha detto nel corso della conferenza stampa Walter Ferrara, Primo Consigliere per gli Affari Culturali presso l’Ambasciata d’Italia in Russia -. La cultura italiana trova infatti in Russia, da sempre, un terreno molto fertile e la nuova edizione del festival che valorizza il nuovo cinema italiano, che si terrà quest’anno in un periodo difficile, di pandemia, sarà ancora più apprezzata”.
“Il festival porta in visione una selezione eterogenea di film, che formano un racconto a più voci sull’Italia di oggi – ha affermato Daniela Rizzi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca -. Il festival si svolge quest’anno all’inizio della primavera, come era consuetudine prima della pandemia: anche la data di inizio festival rappresenta un positivo segnale di ritorno alla normalità. Dai film presentati a N.I.C.E. Russia 2021 viene fuori l’immagine di un Paese più intento a riflettere, un’immagine di introspezione, diversa dagli stereotipi diffusi nel mondo, riguardo l’Italia”.