Dopo “Twilight” anche “New Moon”, secondo episodio della saga di successo della scrittrice americana Stephenie Meyer, diventerà un film. Il finale del romanzo è ambientato a Volterra. E il film? Nell’attesa c’è già chi, nella cittadina toscana, scommette sulla grande occasione. Ne parliamo con Paolo Paterni, del Consorzio Turistico Volterra Valdicecina e Valdera
di Adriana Marmiroli
All’inizio era parso che potesse nascerne una guerra di campanili toscani paragonabile a quelle medievali: Volterra contro tutti (Montepulciano in primis), in difesa della propria titolarità come location per le riprese di “New Moon”, sequel di “Twilight”.
“Twilight”, si sa, è il primo film tratto dalla saga letteraria scritta dall’americana Stephanie Meyer, storia dell’amore tra un’umana e un vampiro e contemporaneamente un caso mondiale, un successo che rivaleggia con quelli di “Harry Potter” e del “Signore degli Anelli”, che quest’inverno è esploso anche in Italia “” buon’ultima – sull’onda del film. Composta (finora) da quattro libri (“Twilight”, “New Moon”, “Eclipse” e “Breaking Down”, mentre un quinto è in preparazione), il secondo episodio della saga si sposta dalle brumose lande del nord-ovest d’America in quel di Volterra, località di cui è originaria l’antica famiglia vampira dei Volturi.
Pare che all’origine ci sia stata una scelta del tutto casuale da parte della scrittrice, nel senso che, dopo aver deciso il nome per i suoi nosferatu, ha poi scoperto l’esistenza di questa località italiana dal nome quasi identico, perfetta per ambientarvi davvero la sua storia.
Ma fin qui, poco e nulla era accaduto alla cittadina toscana, che tuttavia nel 2007 aveva avuto un primo assaggio delle potenzialità del fenomeno “Meyer- Twilight” quando la signora vi aveva fatto tappa per il lancio italiano del romanzo, con corteggiamento di fan scatenate.
E il film era ancora cosa lontana.
Poi il primo adattamento cinematografico era arrivato nelle sale: il caso non restava più solo confinato al passaparola delle adolescenti ed esplodeva anche sui media, mentre la produzione iniziava a darsi da fare per definire i set italiani del sequel.
Era a quel punto che veniva fuori il nome di Montepulciano e di altre località toscane più adatte, a discapito di Volterra.
Tra annunci e smentite, di vero finora c’è solo che gli americani di Summit ( la casa produttrice del film) si sono fin qui mossi con estrema discrezione, timorosi che la notizia del loro arrivo scateni e organizzi anzitempo i fan.
Jacopo Capanna, consigliere delegato e responsabile theatrical di Eagle che ha distribuito “Twilight” e distribuirà “New Moon”, sa ma non parla.
Conferma solo che l’inizio delle riprese in Italia è previsto per maggio-giugno (il set americano, in Oregon, è aperto da poche settimane) e dureranno almeno una settimana.
Non sa “” dice “” se il regista Chris Weitz «sposerà o meno l’idea di girare a Volterra», che pare avere problemi di logistica ed essere fin troppo dark rispetto ad altre località toscane.
Che i location scout sono andati in giro e hanno fatto sopralluoghi molto accurati, «d’altronde i twilighters li costringono alla massima fedeltà al libro».
Si sono fatti vari nomi, ma lui non può confermarne nessuno.
Anche se gli pare ovvio che, anche se si dovesse girare altrove, per fedeltà proprio al libro, inserti di Volterra saranno quasi certamente inevitabili.
Come è inevitabile che se ne usi il nome.
Che è poi quello che conta davvero in questi casi.
Forse a questa conclusione giungeranno anche a Volterra: intanto però il sindaco ha mandato una lettera alla casa di produzione, pubblicata anche sul blog twilightiano ufficiale ospitato dal sito del Consorzio Turistico Volterra Valdicecina e Valdera.
Ha ricevuto una riposta interlocutoria: stiamo pensando ad altro al momento, per la trasferta italiana ancora nulla è stato deciso.
Chi non aspetta è proprio il Consorzio, che ha già preparato un pacchetto di weekend primaverili in hotel a 3 e 4 stelle con itinerario sui luoghi descritti nel libro, pranzo e cena a tema in casa adeguata per look.
E che verso la metà di marzo sono andati in trasferta a Milano per presentare ai maggiori operatori turistici i loro soggiorni vampireschi. Mentre si sa di raduni di fan autogestiti che stanno preparandosi a calare in zona alla prima avvisaglia che gli americani sono arrivati. Spiega Paolo Paterni del Consorzio:
«Noi stiamo cercando di lavorare con il dovuto anticipo su quello che è un fenomeno mediatico assolutamente incredibile, che ci sta dando una visibilità oltre ogni aspettativa.
Ne abbiamo scoperto le dimensioni “” un po’ stupiti e sconcertati, lo confesso “” a maggio 2007 quando Stephenie Meyer venne a fare da noi la promozione italiana per l’uscita del romanzo “New Moon”.
E da allora l’onda è montata”¦
Quello che più ci preme, comunque, è che a questo turismo “d’impulso”, legato a un fenomeno che potrebbe essere momentaneo, si leghi la conoscenza di quanto offre il nostro territorio.
Per questo nel tour “New Moon” inseriamo anche visite agli ipogei e al museo etrusco, alla nostra pinacoteca, in modo da spostare l’attenzione dai vampiri alle nostre radici storiche».
Spiega poi di avere avuto contatti con la Film Commission Toscana, che gli avrebbe confermato come la produzione si sia mossa visitando vari borghi e alla fine forse scartando Volterra.
«Ma decisioni definitive non ce ne sono ancora, sono solo si dice». Quello che importa è che i libri della Meyer, i suoi personaggi restino legati alla sua cittadina.
Forse le incarnazioni di Bella ed Edward non si aggireranno tra le mura medievali di Volterra, ma qui sono già pronti ad accogliere i loro fan.