Bolero Film, neonata società di distribuzione, debutta il 5 dicembre sul mercato con l’uscita de “L’ospite inatteso”, titolo italiano di “The Visitor”.
Il film, diretto da Thomas Mc Carty, (prodotto dagli stessi produttori di “Sideways”), getta uno sguardo molto critico sulla politica d’immigrazione statunitense.
Sorprendentemente ha avuto una buona accoglienza oltreoceano, e ha avuto un’accoglienza decisamente calorosa fra gli operatori, a cui è stato presentato nel corso delle Giornate Professionali del cinema d’essai di Asti nello scorso ottobre.
E’ stata questa la molla che ha spinto la nuova società di distribuzione, guidata da Mario Fiorito, ad anticipare il suo ingresso sul mercato distributivo: “L’attesa che si è creata intorno al film ci ha spinto ad anticipare i nostri programmi, – spiega Fiorito, – all’inizio, infatti, la nostra idea era di “˜presentarci sul mercato’ nel 2009. Stiamo facendo piccoli passi perché ci posizioniamo in un filone di qualità .”
Se il comune denominatore del listino della Bolero Film è la qualità , quello che differenzia queste prime acquisizioni è la varietà di generi e quindi anche di strategie promozionali:
“Ci muoviamo all’interno di un budget contenuto, che si aggira sui 250-300 mila euro”-, specifica Fiorito,- e se per “L’ospite inatteso” contiamo molto sul passaparola, per il film successivo, lo svedese “Lasciami entrare” di Tomas Alfredson “”nelle sale il 2 gennaio- stiamo progettando un lancio più importante, visto che dovremo intercettare anche il pubblico dei Multiplex”.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist, ha girato vari festival europei, ha vinto il premio del pubblico al Tribeca Film Festival, e si preannuncia come uno dei film di genere fantastico più interessanti della stagione.
Si parla anche di farne un remake americano, firmato da Matt Reeves, il regista di “Cloverfield”.
Gli altri prodotti Bolero saranno l’esilarante commedia spagnola “Fuera de carta” diretta da Nacho Velilla e interpretata da Javier Camara (volto caro ad Almodovar), il francese “Les grandes personnes” di Anne Novion, acquistato durante la scorsa edizione del Festival di Cannes (il film è stato presentato all’interno della Semaine de la Critique) e “Afterschool” dell’esordiente americano Antonio Campos, che Fiorito definisce “molto arthouse”.
“Oggi il pubblico è molto cambiato, non solo numericamente”, osserva Fiorito.
“Prima sapevamo che un film di Wenders, ad esempio, avrebbe comunque garantito un certo successo.
Adesso il pubblico non fa più un’equazione così automatica fra il nome importante di un autore e la qualità , c’è più attenzione al prodotto in sé, e forse questo rende più difficile per noi scegliere.”