La Festa del Cinema di Roma, che dal 15 al 25 ottobre avrà il suo centro nell’Audiotorium del Parco della Musica per irradiarsi in numerosi altri spazi cittadini, cade in un momento in cui è richiesto agli organizzatori un coraggio persino superiore a quello che ha guidato le scelte degli organizzatori della Mostra del Cinema di Venezia.
Opportunamente il direttore Antonio Monda ha scelto per il manifesto, raffigurante Sidney Poitier e Paul Newman sul set di Paris Blues , un’ immagine d’amicizia, d’allegria e di “inclusione”; anche se in un momento come questo “può sembrare persino inopportuno”, ha premesso il direttore .
Ma l’evento romano conferma che il cinema è prima di tutto una festa , cui si può invitare mettendo da parte l’allarmismo, ma osservando, nello stesso tempo, prudenza: nelle misure di sicurezza il precedente di Venezia ha certamente agevolato la messa a punto dei protocolli anti Covid .
L’apertura con “Soul”, il film d’animazione targato Pixar diretto da Pete Docter
(premio alla carriera assieme a Steve McQueen di cui si vedranno tre capitoli del progetto sul tema razziale”Small Axe”: “Mangrove”, “Lovers Rock” e “Red, White and Blue”), immerge subito in quella parte di cinema che è la musica. La quale, scandendo il red carpet con le colonne sonore di Ennio Morricone, attraversa la Festa con “Stardust” di Johnny Flynn documentario sul primo tour negli Stati Uniti di David Bowie e l’incontro con Thom Yorke, leader dei Radio Head; negli “Incontri ravvicinati” (in questa sezione anche la scrittrice Zadie Smith, e il regista americano John Waters, gli italiani Gianfranco Rosi, i Manetti Bros, i fratelli D’Innocenzo e Gabriele Mainetti). Qui trova spazio, mescolando (come ha giustificato Monda) la cultura alta con quella popolare, anche il calciatore Francesco Totti, che incontrerà il pubblico, accompagnato da un documentario a lui dedicato diretto da Alex Infascelli.
In cifre, sarà una festa con 24 film in concorso, 17 registe donne, 20 prime mondiali, 2 internazionali e 2 europee.
Attesi “Ammonite” di Francis Lee con Kate Winslet e Saoirse Ronan in una storia d’amore ambientata nel 1800, “Fireball: visitors from Darker Worlds”, dove Werner Herzog esplora assieme al vulcanologo Clive Oppenheimer le origini dei meteoriti, “Supernova” roadmovie inglese interpretato da Colin Firth e Stanley Tucci; “Des Hommes” di Lucas Belvaux, con Gérard Depardieu , “Etè 85” di François Ozon , “El Olvido Que Seremos” di Fernando Trueba, ambientato nella violenta Medellin degli anni ’70.
Gli italiani: “Fortuna” di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino e “The Shift”, esordio di Alessandro Tonda in una co-produzione internazionale.
Da segnalare infine, nelle altre sezioni, gli italiani ”Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown” di Gabriele Salvatores, “Ostia criminale – La mafia a Roma” di Stefano Pistolini, e i due episodi di “Romulus”, la nuova serie di Matteo Rovere. Chiude la Festa “Cosa sarà” di Francesco Bruni con Kim Rossi Stuart.