di Corinna Nesi
350 dimore storiche, giardini, monumenti da preservare e mantenere aperti al pubblico (14 milioni di persone visitano le proprietà a pagamento e circa 50 milioni quelle “open air”); 3.6 milioni di associati e 55,000 volontari.
Sono questi i numeri su cui conta il National Trust in Gran Bretagna, istituzione antica (è nata a fine 800) che opera in maniera completamente indipendente dal governo, anche grazie ad una serie di attività commerciali.
La produzione audiovisiva è una di queste, ed è fondamentale non solo per gli introiti che garantisce, ma anche per il circolo virtuoso che innesca, in termini di cineturismo e esposizione mediatica.
“Se una proprietà ha la fortuna di ospitare il set di un film di successo, il numero dei suoi visitatori aumenta, come risulta dai dati, che provano anche come le cifre, nonostante qualche calo fisiologico, non tornano mai ai livelli precedenti all’uscita del film.”
Sostiene Harvey Edgington, Broadcast & Media Manager del National Trust dal 2003.
Il caso “Miss Potter”, il film del 2006 diretto da Chris Nooan e interpretato dal premio Oscar Renée Zellweger, ne è un esempio, ed è un caso interessante di doppia locations: “Esiste un Hilltop, che è il luogo dove si trova il cottage dove la vera Beatrix Potter viveva e scriveva i suoi romanzi, ma non era adatto alle riprese perché troppo piccolo e affollato.
Quindi la produzione ha scelto un’altra nostra proprietà , la Yew Tree Farm, che è stata trasformata in Hilltop.
copyright:NTL
Gli spettatori del film sono diventati nostri “˜fan’: quando è uscito, nel 2007, ci sono state 106.500 viste a Hilltop, il 65% in più rispetto all’anno precedente.
Una cifra che si è mantenuta nel tempo (105 mila nel 2008 e 103 mila nel 2009).
E la spesa annuale dei turisti sul territorio è balzata da £ 350.000 a £573,960 (+61%) dopo l’uscita del film, e negli anni successivi non è mai scesa al di sotto di £ 560 mila.”
Anche “The Duchess”, il film diretto nel 2008 da Saul Dibb con Keira Knightley e Ralph Fiennes, è stato un caso di “doppia locations”: quella che ha ospitato le riprese è Kedleston, che, tra l’altro, non è distante da Chatsworth, la residenza della vera Duchessa.
“Chiaramente anche a Chatsworth hanno messo su una grossa campagna di marketing a ridosso del film, per cui c’è stata concorrenza fra i due luoghi.
Nel 2007 a Kedleston si è registrato un incremento turistico del 16% e nel 2009 un record di 139.009 visitatori, grazie anche all’allestimento di una mostra sui costumi del film.” Spiega Edgington.
Per “The Other Boylen Girl” (2008) con Natalie Portman e Scarlett Johansson, c’è stata una promozione che mirava al mercato dei soggiorni brevi ed era incentrata sul sito Visit Kent, (con la collaborazione della casa di produzione del film, agenzie turistiche, hotel, agenzie di cineturismo..), che ha avuto 11000 visitatori. Sono state distribuite inoltre 100.000 movie maps dedicate al film e c’è stato un concorso a cui hanno partecipato in 4000.
Su 500 persone intervistate, il 42% ha dichiarato di essere andato in Kent per il film, il 48% si è fermato per una notte e il 21% ha esteso il proprio soggiorno grazie alla campagna pubblicitaria (il valore dei soggiorni è stato di circa £ 744.000).
Il 98% degli intervistati ha affermato che tornerebbe volentieri in Kent. “Abbiamo totalizzato circa £5.5 milioni in sei anni, -continua Edginton, -accettando di correre anche qualche rischio, come, ad esempio, la decisione di chiudere al pubblico per sei settimane, nel settembre 2004, la residenza di Basildon Park, nel Berkshire, per le riprese di “˜Pride&Prejudice’ (interpretato da Keira Knightley e diretto da Joe Wright, dall’omonimo romanzo di Jane Austen , ndr).
Un set particolarmente invasivo, con 200 comparse e una troupe di 100 persone.
Una scommessa che abbiamo vinto, cercando di creare tutte le condizioni possibili per accrescere la nostra visibilità .
copyright: NTL/Rupert Truman
Ad esempio inserendo un’intervista al manager della proprietà negli extras del dvd, e facendo un accordo con la Working Title perché fornisse costumi e altri allestimenti del film per una mostra che abbiamo promosso attraverso la stampa nazionale e locale.
Fino al 2004 si registravano circa 48.000 visitatori l’anno.
Nel 2006 si è passati a 77.770 (un aumento del 76%) e nel 2009 80,884.”
Per quanto riguarda il valore dell’esposizione mediatica (il trust non potrebbe permettersi di farsi pubblicità in televisione, ad esempio) Edginton parla di una cifra molto alta, circa £ 100 milioni ogni anno: “Potrebbe sembrare esagerato, ma questa settimana (11- 15 aprile, ndr), ad esempio, abbiamo ben tre produzioni, di cui una “The Big Spring Clean”, prodotta da Wall to Wall per BBC2, dedicata proprio a noi “. Le “pulizie di primavera” (spring clean) sono infatti tutte le attività che gli specialisti devono mettere in campo per il mantenimento, durante l’inverno, di Petworth House nel Sussex, una delle “gemme” del National Trust, che d’estate si apre ai turisti.
Le altre produzioni sono la serie thriller in costume “The Crimson Petal And The White”, sempre per BBC2, e la serie storica “The History of the Home”, 800 anni di storia domestica attraverso l’esplorazione degli interni di dimore e palazzi storici.
Ma quanto costa alle produzioni girare nelle locations del National Trust?
“Si parte da un minimo di £150 per piccoli reportages e documentari, fino ad arrivare ad un massimo di 2,000-10,000 sterline al giorno per le riprese di film per il cinema o la tv.”
Il National Trust collabora con le Agenzie Audiovisive(Screen Agencies) regionali e si promuove presso l’industria anche attraverso una Location Guide dedicata alle sue proprietà , distribuita nel 2003 e aggiornata due anni fa.
Le nuove teconologie, inoltre, forniscono preziosi strumenti di promozione verso il pubblico, come ad esempio l’applicazione per I-phone che permette di localizzare le proprietà di NT più vicine alla propria posizione, fornendo anche informazioni sui film di cui sono state locations, o le movie maps sul sito di NT a cui si può accedere tramite i cellulari.