La lunga e consolidata esperienza all’interno dei programmi di formazione internazionale dello sceneggiatore Giovanni Robbiano è sicuramente il tratto identitario più caratterizzante di 010, nuova società di produzione genovese, fondata da Robbiano, sceneggiatore assieme a Lorenzo Rapetti e Giovanni Giusto, giovani filmmakers con qualche anno di esperienza nella pubblicità e nel documentario.
Sia per quanto riguarda lo scouting dei progetti che nello sguardo, rivolto fuori dai confini nazionali.
“Morti in vacanza” è il titolo provvisorio del loro primo progetto: “un teen drama a tinte dark, ironico e leggero che ci è stato proposto da Christophe Tassin (aiuto regista di Beniamino Catena in “Squadra Antimafia”) – racconta Robbiano, incontrato al MIA di Roma, – una produzione con l’Albania con Anima Pictures, società diretta da due ex allievi della Scuola Civica di Milano, Emir Keta e Amantia Peza (produttori del primo corto albanese passato in concorso a Cannes, “The Van”. Il pilota -adesso in fase di post produzione). Il pilota, girato fra Tirana, Valona, che ‘recitano’ la parte dell’Italia, ha suscitato notevole interesse, anche da parte di un’importante società, e stiamo continuando il lavoro di mediazione per proporlo sul mercato.”
Contemporaneamente, 010 ha messo gli occhi su altri progetti, che sta valutando, e che nascono appunto, dal mondo della formazione. Uno è legato all’esperienza in Repubblica Ceca, dove Robbiano è stato direttore del dipartimento internazionale di FAMU, la famosa scuola di cinema ( “un corto internazionale di due ragazzi indiani diplomati alla Prague Film School che mi hanno cercato come story editor e sono stati scelti dall’attore russo Ivan Shvedoff -fra i protagonisti di “Babylon Berlin”, “Mission Impossible”, “Ghost Protocol”, “Il ponte delle spie”-, che ne sarà il principale interprete, portando un importante valore aggiunto al progetto, il cui budget è coperto per due terzi dal crowdfunding).
Un altro è legato alla sezione Open Doors del Festival di Locarno, dove Robbiano collabora come tutor: “mi ha molto colpito il lungometraggio d’esordio del regista filippino Rafael Manuel, (il cui ultimo corto “Filipiiñana” ha vinto il Silver Bear Jury Prize alla 70 Berlinale) e che è stato selezionato dalla Cinéfondation di Cannes.”
Lo sguardo internazionale sulle nuove leve e suoi progetti nascenti è ampio, ed è anche motivo di una riflessione più generale sulle politiche produttive e culturali:
“Con la cifra che ti permette di girare qui un corto con un fondo regionale, praticamente realizzi un lungo in un paese del sud-est asiatico, avendo anche la possibilità di lavorare con notevoli talenti che portano una grande visibilità sulla scena internazionale. Questo aiuterebbe le società italiane in un mercato sempre più globalizzato ma ‘drogato’ all’interno dei nostri confini. Dovremmo prendere esempio da programmi come Cinema du Mond, ad esempio”
Non si tratta di un atteggiamento snobistico verso l’industria italiana, che, al contrario, sostiene Robbiano, trarrebbe nel complesso grossi benefici se spinta a guardare più fuori:
Non a un caso, un altro dei progetti a cui 010 sta guardando con grande interesse è la serie di Andrea Magnani, che nasce come spin-off di “Easy”, dopo che il film è diventato un cult in Ucraina, diventando il quarto o quinto incasso dell’anno: anche la serie sarebbe girato in Ucraina assieme al coproduttore di “Easy” Fresh Production, con il quale, dopo il successo di “Easy” appunto è nata una collaborazione, rivela Magnani.
La Pilgrim Film (la società di Magnani, Stefano Basso e Giampaolo Smiraglia) collabora con Fresh anche sull’opera seconda di Magnani ”La Lunga Corsa”, che “è prima nel bando nella categoria delle coproduzioni internazionali in Ucraina e sarà girata fra aprile e giugno. Intanto- conclude Magnani, “aspettiamo di aprirci alle coproduzioni minoritarie, e abbiamo delle idee che guardano ai paese asiatici, in particolare allo Sri Lanka”.