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MY LAI FOUR/E’ così he stanno le cose

di Enrico Sabena


“My Lai four” racconta il massacro avvenuto nel 1968 durante la guerra del Vietnam: gli americani uccisero oltre 500 civili, donne vecchi e bambini presso il villaggio di My Lai .
In seguito ci fu l’inchiesta di Seymour Hersh , che fece uscire il libro che vinse il Pulitzer : il tutto contribuì a destare la convinzione nell’opinione pubblica americana che l’operazione in Vietnam era in realtà  un fallimento.


Il film è stato prodotto da Gianni Paolucci (La Perla Nera) , in accordo con la Film Export Group e con la regia di Paolo Bertola, al suo esordio cinematografico.
Queste sono società  abituate da sempre a relazionarsi con l’estero: il film – prodotto da italiani – è stato girato interamente in inglese tra Vietnam e Filippine, con un giovane cast internazionale .
Obiettivo: realizzare un progetto che potesse funzionare in un ambito più ampio: la storia di My Lai è talmente forte e conosciuta nel mondo che ha destato da subito molto interesse al di fuori dell’Italia . (NDR Al momento in cui scriviamo – fine luglio – , il film è già  stato selezionato per il Sundance mentre in commissione per Pechino, Tokyo,Sudcorea Londra. Toronto invece lo vorrebbe per il 2010, essendo ormai chiuse le iscrizioni per il 2009. In Italia gli accordi non sono stati ancora definiti, anche se la notizia dell’ultima ora vede l’interesse di Rai1 per la realizzazione di uno “Speciale TG1” sulla strage di My Lai).


L’operazione è stata fatta in modo intelligente, per evitare di cadere nel confronto con i blockbuster del passato.
In questo film viene anche proposta la soggettiva del popolo vietnamita, il villaggio prima della sua distruzione, e quindi per questo motivo – giocando su due fronti – alla fine il tutto risulta essere davvero commovente, con una fotografia stupenda e una musica emozionale .
Inoltre anche gli interventi di 3D in postproduzione sono stati realizzati in modo molto efficace.


Una grande responsabilità , quindi, per le musiche…
Da un lato, la poesia e dall’altro a descrizione di cosa può succedere nel profondo del’animo umano quando qualcosa di interiore di frantuma e tutto diventa scuro…
Un dualismo che è proprio della condizione umana : in “My Lai four” ho potuto continuare la ricerca che avevo già  iniziato – seppur in un contesto diverso – con il film indipendente di Los Angeles “The truth about angels” (www.thetruthabouthangelsmovie.com) , dove si descriveva , con la metafora dell’angelo, il dualismo tra bene e male. Quel film era stato per me il battesimo americano e penso di essere stato chiamato nuovamente ora per My Lai Four proprio perchè quello che faccio funziona anche all’estero.


Anche “Corazones de mujer” – con cui siamo stati alla Berlinale nel 2008 – aveva avuto molti consensi al di fuori dell’Italia .


Mentre per quanto riguarda l’esperienza con film di guerra, l’anno scorso ho realizzato le musiche per il docfilm “Medusa” di Fredo Valla (già  nomination per la sceneggiatura ai David di Donatello 2008 con “Il vento fa il suo giro”), dove si raccontava il dramma del sommergibile “Medusa” , affondato dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale.

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