Si tratta di una selezione di oltre 400 opere che mostrano lo spettacolare patrimonio artistico creato per ciascun film, fatto di disegni a matita e pennarello, dipinti in acrilico, guazzo e acquerelli, dipinti digitali, calchi, modelli fatti a mano, che danno vita, insieme all’animazione digitale, al prodotto finale. Il percorso espositivo, diviso in tre sezioni – Personaggi, Storie, Mondi – è arricchito da una selezione di video, proiezioni e due installazioni spettacolari, l’Artscape e lo Zoetrope, che, attraverso la tecnologia digitale, permettono di rivivere le opere esposte ricreando l’emozione e il fascino suggestivo dell’animazione. «“Pixar. 30 anni di animazione” è concepita per approfondire il lavoro di quella che è una vera e propria bottega rinascimentale digitale che crea capolavori – ha detto Maria Grazia Mattei – dove disegno a mano, scultura e informatica coesistono sul grande schermo in una sintesi armonica. Il digitale, per Pixar, è sia strumento che linguaggio. Siamo di fronte a una sorta di nuovo Umanesimo: grazie alla commistione di innovazione e creatività, si guarda alla tecnologia in una dimensione artistica e profondamente umana».
“Giugi e Lele, come tutti li chiamavano – ha detto Carla Rezza Gianini – avevano due personalità molto diverse e perciò complementari, unite da una grande sintonia”. “Impossibile scindere le due personalità, impossibile dire dove comincia l’uno e finisce l’altro. Difficile anche rintracciare un’eredità per un momento così smagliante per la nostra cultura visiva come sono stati gli anni di Gianini&Luzzati”, ha commentato Giorgio Gosetti, direttore della Casa del Cinema.