Aggregazione brandizzata: queste le parole con cui Vincenzo Mosca prova a immaginare un nuovo scenario di mercato per gli esportatori.
L’avvicinarsi dell’American Film Market, a cui Mosca parteciperà con la sua società TVCO all’interno del padiglione virtuale organizzato da ICE, ci dà l’occasione di fare una chiacchierata con il nuovo presidente dell’ADECI, l’associazione degli esportatori cineaudiovisivi italiani, nata lo scorso giugno e “che riunisce oltre il 50% dei venditori italiani (TVCO, Acek-Adriana Chiesa, Berta Film, Film Export Group, Minerva Pictures, Movie Time, Variety Communications).
“Ci siamo affiliati CNA, grande realtà nazionale che mostra una sensibilità particolare verso il settore audiovisivo e verso i diversi territori, luogo di ascolto privilegiato per le piccole e medie imprese. CNA insieme alle associazioni affiliate sta realizzando quell’ integrazione di filiera, così necessaria e preziosa per il settore: finalmente vediamo un’accelerazione. “
Ancora ‘freschi’ della presentazione all’interno dello Spazio Regione Lazio alla Festa del Cinema di Roma (assieme a UECI, l’unione degli esercenti anch’essa affiliata di CNA) e nel contesto del secondo, delicatissimo momento di prova cui è sottoposto il cinema italiano quest’anno, Mosca prova a disegnare la linea di indirizzo dell’associazione, partendo proprio dal concetto di aggregazione della promozione e distribuzione cine-audiovisiva italiana: “ciò si potrebbe tradurre con padiglioni digitali, iniziative per la promozione dei cataloghi all’interno di un fronte associativo univoco sui mercati internazionali. Iniziano a vedersi convergenze anche continentali di questo tipo, nella creazione di stand virtuali autonomi.”
La condivisione degli spazi fisici nei mercati c’è sempre stata, soprattutto per le società più piccole: si tratta di metterla a sistema digitalmente, in un’ottica che non sia solo quella del risparmio. Mosca la definisce del ‘footprint social’: “se due società decidono di mettere assieme i propri cataloghi per il mercato, l’offerta si rafforza, e può sperare di competere con i grandi, soprattutto gli americani, senza esserne sovrastati.”
L’unione potrebbe essere non solo periodica, in concomitanza dei mercati, ma portare poi, ipotizza Mosca, “alla creazione di una sorta di un marketplace permanente, che potrebbe essere la nuova formula del PHIGITAL (l’approccio ibrido cioè, fra il mercato fisico e digitale).
Nel frattempo, TVCO si prepara all’AFM. Quali sono i vostri titoli di punta?
“Il thriller “The Pit”, coproduzione lettone-finlandese, il film polacco “Time for Love”, (un piccolo successo europeo, che proprio in questo periodo complicato è uscito in sala a Taiwan, e per cui stiamo trattando anche con diverse televisioni e distributori internazionali), e “The Lamb” di Mario Piredda (prodotto da Articolture con Rai Cinema e il supporto di Sardegna Film Commission, n.d.r.). uscito in Italia a luglio e che sta avendo un grandissimo successo di festival e di critica. Inoltre, abbiamo deciso di riproporre il delizioso “Arrivano i Prof” di Ivan Silvestrini.”
Il cinema europeo ha un forte peso nel vostro catalogo
Il cinema europeo ci sta molto a cuore, e il fatto che molti di noi esportatori italiani lo abbiano in catalogo testimonia di come abbiano lavorato molto bene, gestendo con cura i titoli e costruendosi una reputazione di affidabilità all’estero.
E’ necessario rendere il processo ancora più coeso, guardando a modelli come UNIFRANCE, ad esempio. Questo è, fra l’altro, il lavoro che sta portando avanti CNA, che punta proprio sull’integrazione di tutte le parti della filiera.
Parliamo invece del cinema italiano…
Abbiamo altri due titoli in listino, due documentari d’autore a cui teniamo molto, legati alle tematiche ambientali e alla natura. “A riveder le stelle”, film con Maya Sansa, Franco Berrino e Giuseppe Cederna, diretto da Emanuele Caruso (per Obiettivo Cinema), regista anche de “La terra buona”, molto attento temi socio-ambientali. E “Res Creata”, una vera e propria poesia sul rapporto umanità-ambiente, passata in concorso a Visioni dal Mondo 2019 e a Hot Docs, diretta da Alessandro Cattaneo e prodotta da Rino Sciaretta per Zivago.”
L’impegno sul cinema italiano contemporaneo è sempre più importante: abbiamo deciso di intervenire sullo sviluppo, con un piccolo budget di investimento: al momento ne stiamo valutando tre o quattro dove ci piacerebbe entrare (anche grazie ai sostegni ministeriali). E’ una scelta necessaria: se non investiamo in questo momento si rischia di rimanere indietro, potremmo avere ripercussioni nei prossimi anni, visto che quest’anno abbiamo avuto meno produzione, i set hanno riaperto da poco e ci sarà molta competizione sui nuovi film.”
Il cinema italiano che vende all’estero, infine, non è solo contemporaneo, ci tiene a ricordare Mosca: “abbiamo fra gli associati ADECI, ad esempio, molti custodi e promotori della memoria storica del cinema italiano (fra gli altri, Filmexport, Minerva, Variety). E’ anche grazie a noi di ADECI, quindi, che continua il successo del nostro cinema all’estero.”