La stagione dell’Euro-pudding, cioè delle serie tv costruite come grandi co-produzioni internazionali è al tramonto, si assiste invece ad un significativo incremento delle storie caratterizzate da un senso del luogo molto specifico: è questa la macro tendenza nella serialità internazionale, come ha sottolineato Keri Lewis Brown,fondatrice e CEO di K7 Office, azienda leader nel campo della ricerca e consulenza sui media, con sede a Manchester, al MIPTV, in apertura del Mip Drama Buyers Summit.
Non a caso il titolo del suo intervento era “Big stories from small places”.
Che il puzzle della co-produzione a tutti i costi sia al capolinea lo conferma anche Nicola De Angelis, alla guida, assieme al fratello Edoardo, di Fabula Pictures, produttori, fra le altre cose della serie Netflix “Baby” sulle baby squillo dei Parioli, di cui sono attualmente in corso le riprese della seconda stagione a Roma. Fabula Pictures l’anno passato è stata acquisita (al 51%) dalla francese Federation Entertainment, che cura le vendite internazionali anche della nuova serie Taodue-Mediaset “Made in Italy”, presentata ai buyers internazionali del MIPTV all’interno del MipDrama Buyers Summit. Una storia che in effetti incontra molte delle nuove tendenze evidenziate da Lewis Brown: protagoniste femminili, un senso del luogo molto specifico (quello della Milano in cui è nata la moda italiana), il fatto di essere un ‘period drama’ piuttosto recente, ambientato negli anni ’70, epoca che tra l’altro sembra molto in voga. “Lanceremo la serie al prossimo Mipcom, – rivela Valérie Tailland, responsabile comunicazione di Federation Entertainment, – ma c’è già un discreto interesse da parte dei nostri clienti.”
E si possono certamente definire ‘big stories from small places” anche altri due progetti italiani presentati al MIPTV. “Genoa 11:36 AM- The collapse of the Morandi bridge in Genoa” è il documentario prodotto da Laura Guglielmetti per 42 Parallelo, uno dei cinque finalisti del Mipdoc Project Pitch, che racconta il tragico crollo del Ponte Morandi a Genova, attraverso lo sguardo di sei delle persone coinvolte: tre superstiti, 2 familiari delle vittime e un testimone.
Fra i finalisti di In Develpoment Short Form Series Pitch c’è poi l’italiano “Twinky Doo’s Magic World”, un horror-action ambientato all’interno dei parchi di divertimento Magic World, nati dal marchio Twinky Doo, leader nella produzione di muffin: un prodotto che strizza l’occhio agli scintillanti anni 80, all’immaginario dei film di Carpenter, che fa pensare anche a “Stranger Things” , ma totalmente immerso nella periferia livornese, con protagonisti e autori (i Licaoni Digital Studio) rigorosamente autoctoni.
Altro fronte, legato allo sviluppo, su cui probabilmente il MIPTV concentrerà sempre più la sua attenzione, è quello della formazione, che quest’anno ha visto anche la presenza italiana, all’interno del Mip Campus, dove per la prima volta è stato organizzato un Pitch Contest, a cui ha preso parte anche un gruppo di studenti del Master Fare Tv Gestione, Sviluppo, Comunicazionedell’Università Cattolica di Milano, diretto da Paolo Carelli.
L’Italia si è distinta anche sul fronte dell’avanguardia tecnologica con Magnitudo Film, che ha presentato alcuni estratti degli ultimi film girati in 8K, “Leonardo 500” e “Mathera”, introdotti dal CEO della società, Francesco Invernizzi, che ha parlato anche dei prossimi progetti in 8k della società, un film sul MoMa e uno sulla New York degli anni ’60.