“Basta passeggiare per il Palais per avere un’idea di quanto la maggior parte della produzione scripted avvenga oggi fuori dagli Stati Uniti: i costi in California sono estremamente alti “attualmente si stanno realizzando alcune produzioni televisive, ma non così tanti film, molte cose si producono fuori.”
Parola di Tony Vinciguerra, CEO uscente di Sony Entertainment Pictures, ntervenuto al Mipcom, che gli ha conferito il Variety Vanguard Award.
Interessante a questo proposito, quanto hanno dichiarato anche gli attori Michael Weatherly e Cote De Pablo, protagonisti della nuova serie NCIS, Tony&Ziva, i due amatissimi personaggi che sono tornati a interpretati dopo che il pubblico li aveva lasciati nel 2013. La nuova serie, sempre targata Paramount, si svolge in Europa, anche perché, “c’era talmente tanto amore fuori dagli Stati Uniti per questi due personaggi che non potevamo che portare il seguito della loro storia fuori d’Europa”. Spiega , spiega Weatherly all’interno della masterclass di Dan Cohen, Chief Content Licensing Officer Paramount&Republic Pictures.

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Vinciguerra, che dal 2025 non sarà più CEO di Sony (“probabilmente tornerò a lavorare nel campo del private equity come facevo prima” ha detto), dove arrivò nel 2017 , in un momento sofferenza per la società, a cui ha ovviato fondamentalmente con con 3 mosse, racconta. Prima: “Sbarazzarsi di quasi tutti i canali via cavo, ne avevamo 110, e adesso ne abbiamo solo in Spagna, America Latina e India. Nel resto del mondo non servono.” Secondo: decidere di essere fornitori di contenuti per le piattaforme streaming, in cui tutti si stavano lanciando, invece di aprirne una propria: “sapevo che ci sarebbe stata una forte competizione sui contenuti”. Anche se, in realtà, precisa: “anche noi abbiamo un servizio streaming”. E spiega così la terza mossa: “abbiamo comprato una società che produce anime, Funimation, che aveva solo qualche centinaia di migliaia di sottoscrittori: li abbiamo portati a 3,5 milioni, poi abbiamo acquistato Crunchyroll e le abbiamo unite. Adesso il giro d’affari conta su oltre 15 milioni di abbonati.”

E anche se, “il business non è più quello di prima, Paramount prevede tagli per 2 milioni di dollari, e lo stesso vale per altre società”, Vinciguerra è sicuramente fiducioso che “la domanda di entertainment non sparirà”. Non solo parole: è di quest’anno l’acquisto, da parti di Sony Picture Entertainemnt, della catena di cinema-drive in Alamo Drafthouse Cinema, che conta 35 locations nelle più importanti città degli Stati Uniti, fra cui Los Angeles, San Francisco, Chicago, Boston, Austin e New York. “Con ben 7 milioni di abbonati alla nostra carta fedeltà” aggiunge.
Se ne parla in QUESTO articolo del Los Angeles Times in cui si evidenzia la tendenza degli studios a entrare nell’esercizio e il loro tentativo di accrescere la presenza del pubblico in sala: un altro aspetto del riposizionamento costante rispetto al nuovo panorama dominato dagli streamers.
Nell’articolo, Shelleen Greene, professore di cinema and media studies a UCLA, definisce quella di Alamo, un tipo diverso di fruizione cinematografica, che non è visione passiva, e corrisponde a quello che Sony cerca per il futuro.”
Cinema al cinema, dunque, ma anche tante IP che arrivano dai giochi per la Playstation e che sono stati trasformati in serie di grande successo, come Twisted metal, (basata sull’omonima serie videoludica prodotta da Sony Interactive Studios America, n.d.r.)“la cui seconda stagione sta per uscire”, dice Vinciguerra, O The Last of Us.
L’interattività e la connessione con i contenuti garantite dall’Intelligenza artificiale sono sicuramente un trend importante emerso dal Mipcom.
Uno degli esempi è la presentazione della piattaforma di streaming interattivo Adventr, che, come spiega il suo fondatore e CEO, Devo Harris trasforma gli spettatori in attori rendendoli parte dell’entertainment. Ne ha dato prova facendo partecipare la platea del Mipcom al primo film di Adventr, che sarà disponibile nel 2025: il thriller LabRat, in cui appunto gli spettatori possono intervenire accedendo attraverso un QR code.


La piattaforma propone inoltre programmi di fitness connessi all’e-commerce. E ancora, e soprattutto, giochi. “quello dei games è oggi il più moderno dei linguaggi, che ha superato quello del video. Quelli sul New York Times vanno più forte della news, e sono una delle leve più importanti di tutti i più importanti streamers.”
Guardando ai programmi in onda e e ai nuovi lanci, presentati nella sezione Unlocking Audience & Content Dynamics curata da Glance, troviamo i giochi nell’ambito dei format unscripted: in questo caso i games show prodotti in studio si stanno spostando verso competizioni investigative. I fattori chiave di successo sono l’equilibrio fra la struttura di gioco e l’interazione umana, spesso attraverso codici QR, conditi dal brivido di una indagine reale.
E alcuni diventano film: è il caso del francese Werewolves (o Loups Garous) di Canal Plus (distribuito da StudioCanal / Dreamspark), una sfida a ‘trovare il colpevole o morire’ appena uscito e su Netflix. “Un’altra dimostrazione di come le IP si muovono in maniera sempre più agile fra i diversi media”. Un altro esempio è la serie tratta dal gioco Among Us di cui si è parlato al MIA e di cui abbiamo scritto qui.

Il format più lanciato della stagione è stato l’olandese The Floor, prodotto da Talpa Studios e distribuito da Talpa Distribution: il miglior lancio, quello italiano, dove è trasmesso dalla Rai 2.