Il film iraniano “Sunless Shadows” di Mehrdad Oskouei, vincitore del Premio “Miglior Regia” all’ultima edizione del festival IDFA di Amsterdam e, pochi giorni fa il CineDoc Tiblisi, sarà il film d’apertura di Middle East Now, il festival dedicato alla cultura mediorientale organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, che, sospeso in aprile per l’emergenza sanitaria, torna a svolgersi dal 6 all’11 ottobre 2020 a Firenze tra Cinema La Compagnia, MAD Murate Art District e altri spazi cittadini.
Protagonisti, oltre al cinema (37 titoli in programma, premiati nei migliori festival internazionali, di cui 13 cortometraggi) l’ arte (la mostra di arti visive “7X7 Middle East”, curata dall’artista e designer libanese Roï Saade e co-prodotta assieme a MAD Murate Art District), fumetti ( “Medio Oriente a fumetti”, una mostra e una serie di talk con gli autori, per osservare il Medio Oriente da un punto di vista diverso dal solito), musica (tra le novità anche “Music for Films”, focus sulle colonne sonore con lo special guest Omar Fadel) cibo, incontri ed eventi speciali.
Da Venezia, dove ha vinto il Premio Orizzonti al miglior film, un altro film iraniano racconta di una storia d’amore tra i soprusi e le ingiustizie subite da molti operai delle zone più remote dell’Iran, “The Wasteland” (Dashte Khamoush) (Iran, 2020, 102′) del regista iraniano Ahmad Bahrami. Ancora dall’Iran il documentario “Formerly Youth Square” (Iran, 2019), in cui la regista-giornalista Mina Akbari parte da una fotografia di gruppo di venti anni prima che ritrae i 70 giornalisti che lavoravano al quotidiano Jame, oggi chiuso, per raccontare cosa ne è stato delle loro vite e dei loro percorsi professionali, per comporre un racconto delle difficoltà e delle insidie dell’essere giornalista in Iran. La cinematografia iraniana è quest’anno protagonista del focus Visual Voices from Iran e Kurdistan che vuole ricordare Felicetta Ferraro, collaboratrice appassionata del festival, grande esperta di Iran e Afghanistan, di cui ha curato i programmi fin dalle prime edizioni.
A Felicetta Ferraro sarà dedicato il “Premio Cinema Iran 2020”, per la miglior opera dall’Iran.
Dalla Mostra del Cinema di Venezia arriva anche “Gaza Mon Amour” (Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar, 2020, 88′), l’ultimo fatica dei gemelli terribili del cinema palestinese Tarzan e Arab Nasser, sguardo comico e amaro sulla vita quotidiana a Gaza attraverso le vicende amorose del pescatore Issa. Palestinesi anche il pluripremiato cortometraggio “Maradona’s Legs” di Firas Khoury (Germania, Palestina, 2019), ambientato durante i Mondiali del 1990 e la commedia in anteprima italiana “Between Heaven and Hearth” film dell’acclamata regista Najwa Najjar.
Altro focus sarà quello sul documentario creativo curato assieme a con Sigal Yehuda, con cui il festival collabora da anni, fondatrice e direttore esecutivo di CLOSE-UP, il programma che supporta registi emergenti di film documentari che si impegnano con le loro opere a rappresentare il dialogo, la lotta per la giustizia e la libertà nelle regioni del Medio Oriente e Nord Africa. 3 i titoli in programma, tra i quali un documentario work-in-progress di cui per la prima volta in assoluto si vedranno alcune sequenze.
Continuando a parlare di documentari, si segnalano il pluripremiato “Tiny Souls” di Dina Naser (2019, Giordania, Qatar, Francia), che racconta la vita quotidiana della piccola Marwa, che vive in un campo profughi in Giordania; “Waterproof” di Daniela König (Giordania, Germania, 2019, 88’) su tre donne che rompono le convenzioni e decidono di diventare idraulico, il libanese “Beirut: la vie en rose” (Spagna, Libano, 2019) di Èric Motjer; “143 Rue du Desert” (Algeria, Francia, Qatar, 2019), di Hassen Ferhani, che ha debuttato a Locarno, interamente girato in una locanda nel deserto algerino, in cui per una sigaretta o un caffè, una donna – Malika – accoglie camionisti, vagabondi e sogni…
Dall’Afghanistan arriva invece un intenso e poetico film d’animazione della regista Zabou Breitman ”Les Hirondelles de Kaboul (Le Rondini di Kabul), storia d’amore ambientata in una Kabul in rovina e occupata dai Talebani
Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, il contributo di Regione Toscana nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Gruppo Why the Best Hotels Firenze, Fondazione Niels Stensen, con il supporto di MAD Murate Art District, Ponte 33, Murmuris Teatro, Azalai Travel Design, in partnership con Meltin’Concept, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.