Si svolgerà dall’1 al 5 marzo il primo European Film Market online, e sarà anche il primo diretto da Dennis Ruh, nominato lo scorso settembre come successore di Matthijs Wouter Knol. E’ un anno molto speciale, questo, per Ruh, precedentemente alla guida di German Films:
“Sono andato al festival di Venezia in quella veste, e da lì sono tornato direttamente a Berlino, pronto per iniziare il mio nuovo incarico a Potsdamer Platz” , esordisce il neo direttore intervistato da Cinema & Video International.
La sfida, allora, era quella di organizzare un mercato ibrido, grazie anche, ricorda Ruh, alla ventata di ottimismo che la buona riuscita del festival e di Venice Production Bridge era tornata a infondere nel settore: “molti buyers stranieri sono stati piuttosto ‘creativi’ da arrischiarsi a venire a Venezia anche da molto lontano pur di prendere parte a questo primo evento di nuovo in presenza.”
Quando nei mesi successivi è risultato chiaro che la versione ibrida non sarebbe stata possibile, gli organizzatori hanno iniziato a pensare al nuovo concept, in cui il festival si allontana dal mercato ma solo temporalmente (la Berlinale si svolgerà dal 9 al 20 giugno), in quanto tutti i film selezionati nelle varie sessioni saranno disponibili al mercato.
“Era molto importante per noi poter offrire un mercato in questo primo quadrimestre dell’anno, con film nuovi a cui dare una maggiore visibilità aprendogli le porte del mercato e della distribuzione: l’obiettivo è quello di fornire una piattaforma da dove poi i film possano viaggiare verso altri festival o essere distribuiti.
Non abbiamo chiesto di mantenere lo status di premiere fino al nostro evento estivo, perché la Berlinale di giugno è più pensata per l’audience berlinese. Lo stesso vale per le Serie del concorso.”
Il nuovo concept dell’EFM ha comportato anche che il focus sull’Italia come paese d’onore, previsto per quest’anno, venisse rimandato al 2022: “un appuntamento a cui guardiamo con grande attesa- dice Ruh, -anche perché la presenza italiana di quest’anno è la più importante del mercato in termini numerici, con ben novanta stand virtuali di società riunite nell’Italian Umbrella, fra, istituzioni, produttori, sales agents e film commission, e oltre 50 film italiani o in coproduzione con l’Italia agli screenings.
Quest’anno inoltre, le varie anime dell’EFM saranno unite all’interno del denso programma delle EFM Industry Sessions, con interviste interattive, think tanks, workshops e masterclass.
Fra i temi più caldi, quelli dell’inclusione e della diversità, sia nei contenuti (con la masterclass di Maurício Mota di Wise Entertainment su “Social Impact Storytelling” ad esempio, all’interno di Berlinale Series Market&Conference, il 3 marzo) che nell’industria del cinema.
A questo proposito, Ruh rileva come “uno dei vantaggi del mercato online sarà quello di allargare la partecipazione ai distributori più piccoli, o provenienti dai paesi dove l’industria audiovisiva non è così sviluppata”.
Altro tema sarà appunto quello della produzione e promozione virtuale e in generale, di come digitalizzare i vari aspetti del business.
EFM Landmark presenterà “Overcoming Obstacles: How Film Commissions Can Support Producers”, con case studies di fruttuosa collaborazione fra film commissioners e produttori.
“Abbiamo poi creato un nuovo label, Berlinale Series Market Selects, che racchiude prodotti di alto potenziale commerciale” (fra questi, anche l’italiana “Io ti cercherò” prodotta da Publispei per la Rai, diretta da Gianluca Maria Tavarelli – i creatori sono Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli -, e distribuita da ZDF, n.d.r.).
Altra novità di quest’anno è EFM Goes Global, iniziativa che prevede la creazione di 4 Hub di Mercato in altrettante città del mondo capitali dell’industria cinematografica, e dove si potranno vedere in sala i film della selezione della Berlinale: Tokyo, Melbourne, San Paolo e Città del Messico.
“Un’iniziativa che è il frutto della collaborazione con tutti quei festival, cinema e istituzioni che ci forniranno il supporto delle infrastrutture.”
Un network che è anche una delle più importanti eredità che Ruh si porta dietro dall’esperienza con German Films.