direttore Paolo Di Maira

MEDIA/ I primi 25 anni

14238294_1249096818456364_8212317066946795182_nIn occasione de “le nozze d’argento” tra la Commissione Europea e il cinema, sabato 3 settembre 2016 presso l’Hotel Excelsior del Lido, è avvenuto un confronto diretto con i professionisti dell’audiovisivo presenti durante la 73^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Un incontro acceso e molto partecipato, vissuto come un importante momento di discussione pratica su problemi e progetti, ma anche utile a tracciare un bilancio generale e una linea sui futuri traguardi da raggiungere.
Introduce l’incontro il Direttore Generale di DG Connect Roberto Viola: “La prima grande sfida per il cinema sarà la possibilità di essere dappertutto, nei tablet, nei telefonini, questa è un’opportunità enorme per il cinema europeo e per il cinema italiano e sarà la prima grande sfida per i prossimi 25 anni. L’altra sfida sarà quella di attrarre capitali verso gli investimenti nel mondo del cinema. Infine ci sarà una terza sfida che permetterà di avere regole più flessibili e più adatte al futuro”.
Presente in sala Enrico Bufalini, Project Manager CED Italy Media, che ha citato un nuovo Fondo di Garanzia per i produttori pari a oltre 120 milioni di euro, destinato dall’Unione Europea al finanziamento dei crediti delle produzioni.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati e trattati i vincoli del mercato televisivo e dell’interazione dei nuovi strumenti offerti dalla tecnologia in un’ottica di vantaggio per i produttori sia nell’aiuto alla realizzazione del prodotto che per la sua distribuzione e il New Market.
Nel pubblico anche Silvia Costa, la Presidente CULT del Parlamento Europeo, che ha sottolineato che:
“I 25 anni del Programma Media sono sicuramente un grande successo per l’Europa. Un primo risultato è che per il 2014-2020 le risorse destinate per l’intero Programma sono i 10% in più dei 7 anni precedenti, poi abbiamo aperto un nuovo bando aperto esplicitamente all’Audience Development, ovvero la possibilità di sviluppo di un nuovo pubblico – soprattutto giovane – per recuperare la dimensione comunitaria della visione di un film. Sicuramente, oggi più di ieri, è importante un maggiore dialogo interculturale e una maggiore conoscenza delle cinematografie di altri paesi a livello mondiale, mantenendo quell’eco sistema diversificato della produzione culturale Europea che ha da dire qualcosa nel mondo”.

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