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direttore Paolo Di Maira

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MEDIA / Criticità e opportunità dei partneriati del nuovo corso

Una dotazione decisamente più consistente ma fondi più complessi da ottenere, soprattutto da parte degli indipendenti: è questa la considerazione prevalente che è emersa all’incontro dedicato alle partnership  come acceleratori del potenziale internazionale dei progetti sostenuti dal nuovo programma MEDIA Europa Creativa, svoltosi oggi, 16 ottobre, al MIA di Roma, e all’interno del quale Giuseppe Massaro, Project Officer  del desk italiano di Europa Creativa Media (Roma-Cinecittà) ha illustrato le principali novità del nuovo programma MEDIA lanciato a fine giugno, dove la cooperazione europea viene ampliata lungo tutta la catena del valore. E in particolare i quattro bandi dedicati al Co-Sviluppo, alle piattaforme e agli operatori VOD, alla distribuzione (il nuovo Films on the Move) e ai Festival.

Francesco Virga, presidente di Doc.it, ha lanciato un appello affinché venga fatta una riflessione sull’eventualità di rivedere alcune misure, in nome dello “straordinario patrimonio sociale e culturale” che Media rappresenta: “in generale è necessario migliorare la comunicazione fra i regolatori e gli operatori. Media sta cercando di coniugare l’eccezione culturale con una dimensione business, e nel far questo il rischio è di escludere proprio la parte che da il contributo maggiore in termini di innovazione, come il mondo della produzione indipendente. All’interno del comparto del documentario, ad esempio, che rappresenta l’eccezione culturale, avevamo chiesto di chiudere la finestra temporale che intercorre fra la presentazione della domanda e l’ingresso in produzione.”

Criticità espresse anche sul fronte della distribuzione, da Lydia Genchi, responsabile della distribuzione di No.Mad Entertainment, sul nuovo bando Films on the Move, e in particolare sul fatto che tutto il progetto distributivo sia adesso in mano all’agente di vendita, responsabile di allocare il budget all’interno del pool di 7 distributori:  “questo è un cambio interessante, ma spesso per il capofila diventa difficoltoso coordinare 7 dossier, per cui accade che alcuni sales agents  decidano di saltare la domanda. Ulteriori difficoltà sono il fatto di coordinare le date di uscita in paesi che rappresentano mercati diversi, e quelle legate alla solvibilità del venditore, in quanto molti venditori internazionali sono giovani e, seppur affidabili e capaci, non hanno grandi credenziali.”

La principale novità di Films on the Move è l’ingresso, all’interno del pool dei 7 distributori, anche di operatori che distribuiscono su piattaforme digitali, pur rimanendo prevalente, per lo meno a livello di indicazioni, la distribuzione in sala. E di distribuzione digitale ha parlato Silvia Cibien, delegato generale di Eurovod, network che conta 42 membri da 20 paesi, di cui 31 piattaforme, 9 membri associati (piattaforme Tek o Service Providers) e 2 membri consultativi. Sono 11 i nuovi membri da ottobre 2020: “Sono quasi tutte piattaforme internazionali, molto diverse fra loro ma molto curate editorialmente, in cui il rapporto con l’audience si basa sulla costruzione della fiducia, un po’ come accade con una sala d’essai. E soprattutto, abbiamo capito che non siamo necessariamente l’ultimo anello della catena, basta vedere l’esempio di Filmin, che ha dato visibilità a film che hanno avuto un modesto successo nei festival e che poi sono invece arrivati in sala grazie al suo lavoro e al passaparola che ha generato.”

Carolina Stera, Festival Event Manager del Trieste Film Festival, ha espresso la sua preoccupazione per il nuovo bando che nel nuovo corso sosterrà non più i singoli festival male le reti di festival. “Con il Trieste Film Festival e il network MIOB di cui fa parte siamo stati finora beneficiari di entrambi i sostegni: finanziare i network è senz’altro un valore aggiunto, ma per festival che esistono già singolarmente, e che decidono in un secondo momento di far rete, non tanto per rispondere ad un bando, ma in seguito alla costruzione di una relazione di fiducia e di scambio continuo, come quello che ci ha portato a promuovere una green chart, a cui stiamo lavorando, sugli obiettivi di sostenibilità che ci siamo dati.”

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