di Marco Spagnoli
Il territorio è senza dubbio un prodotto dalle potenzialità straordinarie, e come tale può giocare un grande ruolo all’interno della produzione cinematografica e televisiva.”
Marina Marzotto, Amministratore Delegato di Propaganda GEM Italia è convinta delle enormi possibilità che l’Italia ha per essere presentata e promossa attraverso la produzione audiovisiva nostrana ed internazionale.
“Non solo le bellezze paesaggistiche e architettoniche possono avere un grande risalto”, puntualizza la manager che è stata una delle pioniere dell’introduzione e dello sviluppo del product placement nel nostro paese, “ma tutto quello che un territorio produce, può e deve necessariamente essere valorizzato attraverso un’azione mirata di marketing.
La nostra sfida è porre l’accento non solo sugli spazi e le località , ma anche sui contenuti che una regione può offrire.”
A cosa si riferisce?
Dall’enogastronomia al lifestyle, dai prodotti tipici alle bellezze naturali, tutto può rientrare in un’offerta più ampia, promossa attraverso un film o una fiction.
Chi si deve fare carico di queste operazioni?
Spesso i consorzi non hanno le risorse per potere operare attivamente nel campo del Cineturismo.
Tocca, quindi, alle Film Commission lavorare per mettere insieme una sorta di “˜paniere’ di esperienze e di prodotti in grado di rappresentare e proporre un territorio nella sua interezza.
Una serie di piccoli investimenti potrebbero andare a sostituire grandi budget per consentire di beneficiare tutti insieme nell’avventura di quello che è qualcosa di più del semplice Cineturismo.
Quale potrebbe essere in questo contesto il ruolo di un’agenzia come Propaganda?
Quello di arrivare ad “˜ingegnerizzare’ l’offerta: sviluppare e veicolare una gamma di prodotti da modulare a seconda del tipo di film e di produzione è qualcosa che sappiamo fare bene come Propaganda.
Le Film Commission, invece, dovrebbero puntare soprattutto a dialogare con le istituzioni locali per dare vita ad una sinergia forte e incisiva.
Quali sono le difficoltà principali in questo momento?
Riuscire a coordinare in un unico sforzo le attività di soggetti differenti che vanno dal Ministero ai governi locali, alle Film Commission.
E’ necessario fare un po’ d’ordine per avere un numero minore di referenti e velocizzare il workflow.
La mancanza di coordinamento è quella che, oggi come oggi, impedisce l’inizio di una forma di promozione territoriale innovativa.
Un esempio del suo lavoro in questa direzione “˜nuova’? Attualmente stiamo lavorando su “˜Letters to Juliet’, una produzione ambientata tra Verona e la Toscana che racconta la storia di un cuoco newyorkese e del suo viaggio in Italia alla ricerca di prodotti enogastronomici per il suo ristorante.
Parallelamente la sua fidanzata andrà in giro per Verona e rimarrà conquistata dal balcone di Giulietta e delle ragazze che continuano a scrivere lettere all’eroina shakespeariana.
La protagonista è Amanda Seyfried, già vista e apprezzata come figlia di Meryl Streep in “˜Mamma Mia!’.
Oltre a mettere insieme vini, olio, parmigiano e bellezze artistiche, siamo riusciti a mettere in mostra la bellezza e il fascino di due territori unici all’interno del contesto di una storia romantica e internazionale. Prodotti locali, molto raffinati avranno la possibilità di apparire ed essere messi in mostra per la loro grandissima qualità .
Chi sono i vostri interlocutori?
La produzione Summit ci ha assunto direttamente per un lavoro di coordinamento: con loro è stato tutto molto facile, perché gli Americani sono dei grandissimi estimatori del Made in Italy.
Voi rappresentate, in genere, le produzioni, ma potreste lavorare anche per le Film Commission?
Certamente.
L’importante è capire che lavorare su un territorio come prodotto da inserire all’interno del contesto di un film, non significa guardare solo al luogo, ma anche a tutto quello che è presente in esso e che può trovare spazio all’interno di un film e di una serie televisiva.
Se questa filosofia cambierà noi saremo in grado di fare la nostra parte.