di Paolo Di Maira
“Terra ribelle”: sei serate televisive da cento minuti.
Cinzia Th Torrini crede molto in questo progetto, e per portarlo avanti come vuole lei ha rispolverato, assieme a Ralph Palka (giornalista e attore, suo compagno di vita) la sua vecchia società di produzione, Cassiopea, con cui aveva prodotto il primo film.
Protagonista di “Terra ribelle” è la Maremma.
Anche qui, come in “Elisa di Rivombrosa” (la serie TV di grande successo diretta da Torrini), i luoghi hanno una grande importanza:
” Una grande passione verso la Maremma “” conferma la regista – intesa anche come territori sconfinati, dove dall’alto si vede il mare, acquitrini, fiumi, grandi Canyon, le rovine etrusche”¦”
Qual è la storia?
Ci sono due amici: un buttero e il figlio di un latifondista che sono cresciuti insieme.
Parallelamente c’è la storia, ambientata a Pisa, di due contessine il cui padre perde tutti i suoi averi per un investimento sbagliato.
L’unico modo per uscire da questa situazione è che lei sposi il figlio del latifondista e diventi nobile appropriandosi di un castello.
Da lì parte l’intreccio, il triangolo, la rivalità …
Anche in “Elisa” c’era l’elemento della rivalità “¦
E’ una storia molto più virile rispetto ad “Elisa”, l’amore è solo una componente della rivalità fra i due.
Ci sono poi altre figure maschili: quella di Lupo, capo dei briganti, che si ispira ad un famoso brigante dell’800, Domenico Tiburzi, quella di Lucio, il guardiacaccia”¦ le figure maschili sono più importanti, anche se ovviamente l’elemento femminile rimane un forte motore per la storia. Sarà un western che piacerà alle donne.
Perché un western?
La saga è ambientata all’indomani dell’unità d’Italia, dopo il 1860: voglio mostrare come la Maremma fosse ancora il Far West, terra di nessuno. Imperversavano i briganti, che proteggevano ora i più deboli ora i latifondisti.
Io e Ralph abbiamo allora pensato di utilizzare anche gli stereotipi del genere.
Ma non sarà uno spaghetti western.
Ci saranno amore, famiglie, contrasti, misteri, vendette, rivalità ..
Perché la Maremma?
In quelle terre ci sono sempre andata a cavallo, è sempre stato il mio sogno raccontarne il passato non lontano e mostrarne angoli incontaminati, sia in Toscana che nell’alto Lazio: la Maremma tra Bolgheri e Pisa, il Parco dell’Uccellina, Vulci, Tuscia.
Ci sono zone dove vivono mandrie di cavalli allo stato brado, antichi borghi disabitati, altri ristrutturati…
Produttivamente cercheremo di accorpare due o tre luoghi, poi con una troupe più leggera andremo a scovare i posti più belli e particolari.
E’ riapparsa Cassiopea, la società con cui produsse il suo primo film, “Giocare d’azzardo”. Perché?
Un po’ perché questa storia è nata con noi e la sentiamo vicina: ci piacerebbe seguirla passo passo.
E’ anche un prototipo, è anche una storia on the road, c’è un personaggio che fugge”¦
E’ un progetto complicato perchè costoso, quindi dovremo riuscire a razionalizzare i costi al massimo.
Ci sono animali, molte riprese in esterni, i costumi dell’800: tutte cose produttivamente difficili.
Quali sono i tempi?
Stiamo facendo sopralluoghi e casting, e organizzando la troupe.
Non vogliamo girarlo tutto d’inverno, l’ideale sarebbe autunno primavera, evitando l’estate, sia per i cavalli, sia perché poi ci costerebbe troppo.
Il territorio come è stato coinvolto?
Toscana Film Commission ha mostrato grande sensibilità , anche nella figura di Ugo Di Tullio.
Una persona che ha capito l’importanza di supportare le produzioni e di far crescere un’industria in Toscana, come lo è stato Giorgio Fossati per il Piemonte.
Anche Roma & Lazio Film Commission ha mostrato interesse al progetto e ci sta supportando.
Noi vorremmo prendere a lavorare personale locale, come facemmo con ” Elisa” in Piemonte, dove “iniziammo” tantissimi tecnici.
Il format Elisa può funzionare non solo per la crescita di nuove professionalità , ma anche per lo sviluppo turistico, essendo la Maremma la parte forse meno conosciuta della Toscana, ma anche del Lazio.
E’ stata prevista un’offerta turistica in concomitanza con la messa in onda della serie?
Appena sarà tutto più definito ci muoveremo in questo senso.
Ai tempi di “Elisa 2” c’erano molte richieste di persone che volevano andare nei luoghi della fiction con i pullman.
Potremmo pensare a questo, come al fatto di organizzare – durante le riprese – master o stage per chi fa cinema.
Sicuramente ” Terra ribelle” stimolerà la voglia di andare a cavallo, di stare a contatto con la natura.