“Conoscitori dei luoghi e ricercatori di storie”.
Questo deve sapere offrire una Film Commission al produttore. Lo ha suggerito Giorgio Fossati, fondatore di Film Commission Torino Piemonte, in un incontro organizzato a Maniago a fine aprile all’interno del Festival delle Città Impresa.
Argomento: il cinema come fattore di ricchezza per il territorio – consigli per le Film Commission.
Le locations, ha ribadito Fossati, sono un efficace strumento di valorizzazione del territorio, sia per la creazione di nuove professionalità , sia per la promozione del turismo.
Ma per ottenere questi risultati, le Film Commission devono saper essere “piccole filiazioni del produttore sul territorio”.
Perciò, ” ogni città , ogni provincia meriterebbe una sua Film Commission, magari piccola, con pochi collaboratori ma esperti di cinema e gran conoscitori del loro territorio.
Guide speciali, attente anche a piccole e grandi storie di oggi e di ieri da proporre a chi vuol fare cinema e televisione”.
Perché, ha avvertito, forte dell’ esperienza accumulata , “una buona storia è un servizio in più che un produttore non si rifiuta mai di esaminare”.
In sintonia con l’impostazione di Fossati, due importanti produttori presenti all’incontro di Maniago: Angelo Barbagallo, di BiBi Film e Cecilia Valmarana di Rai Cinema.
Se per Barbagallo si è reso ormai indispensabile l’apporto del territorio (ha ricordato la capacità del Piemonte di fare “massa critica”, investendo cioè risorse finanziarie per attirare i produttori), convinto che l’internazionalità di un film si costruisce su una forte identità locale (vedi i film di Moretti, legati addirittura a determinati quartieri di Roma), per Valmarana è necessario che le Film Commission diano sostegni “veri” (con meccanismi che ne facilitino l’accesso) e risposte rapide.