Da buon napoletano, Luciano Stella è un grande affabulatore che proprio a Napoli organizza da otto anni in primavera un “festival della parola”, e non poteva essere altrimenti. “L’arte della felicità è una manifestazione di conversazioni e incontri con sociologi, filosofi, teologi e protagonisti del mondo dello spettacolo come il premio Oscar Gabriele Salvatores o Marco Bellocchio, per parlare della vita”, spiega.
Cosa c’entra con l’animazione?
Dopo un’intervista in India con il Dalai Lama e altre esperienze, il materiale raccolto da Stella era così sostanzioso che stava per diventare quello che avrebbe dovuto: un documentario. “Ma dopo aver visto “Valzer con Bashir” mi si è aperto un mondo – racconta – l’animazione rende tutto più interessante”.
Germoglia così L’arte della felicità, film per un pubblico adulto recentemente presentato al Cartoon Movie di Lione. Soli 800mila euro il budget per circa 80 minuti di film, coprodotto in collaborazione con Rai Cinema e Cinecittà Luce, realizzato in due anni e mezzo.
Da questa avventura è nata infatti nel 2010 MAD Entertainment, che sta per Musica, Animazione e Documentari ma anche per “elogio della pazzia”, di cui è amministratore delegato.
Ma Stella tanto matto non è. Conosce il mondo del cinema come le sue tasche.
E’ sua la prima multisala del sud Italia negli anni ’90 nonché il secondo multiplex.
E’ distributore per il centro-sud di grandi marchi cinematografici italiani come Lucky Red, Bim.
E’ stato anche il primo presidente della Film Commission Campania.
Oggi è amministratore e fondatore della Stella Film, che possiede circa 80 schermi cinematografici nel centro-sud del Bel Paese e, appunto, socio fondatore di MAD, giovane factory tutta napoletana dove lavorano stabilmente una trentina di addetti provenienti da esperienze creative e professionali diverse.
Con Rai e due partner europei stanno per lanciarsi con A Skeleton Story nella loro prima coproduzione internazionale, dopo due special tv, l’ultimo dei quali, La cantata dei pastori, ha riportato l’animazione italiana sulla rete ammiraglia della Rai a Natale.
“Abbiamo realizzato i 52 minuti di Cantata in 11 mesi a basso costo, dimostrando capacità, e questo conta per una coproduzione. Per A Skeleton Story sembra essersi formata la squadra giusta, perché conta anche con chi si coproduce, non è solo un fatto di soldi. Ci sentiamo pronti.” Tratto dall’omonima graphic novel di Alessandro Rak e Andrea Scoppetta, è un fanta-noir ambientato in un mondo immaginifico simile al sogno, popolato da scheletri e zombi. Un universo grottesco che ha per protagonisti Will, uno scheletro che fa finta di essere un detective, Burma, un grasso e strano zombi muto, e un’adorabile Bambina di quattro anni. La serie è diretta da Alessandro Rak, talentuoso cartoonist napoletano.