L’iniziativa legata all’ultimo film di Tavarelli è un esperimento distributivo sul quale dobbiamo aprire un confronto approfondito con produttori, autori e distributori. Per fare una valutazione sarebbe prima necessario analizzare i numeri registrati su Internet e le conseguenti entrate ottenute dalle strutture cinematografiche che hanno programmato il film.
La sala continua a rappresentare il luogo dove si definisce il valore commerciale di un film, anche in rapporto agli altri mezzi di diffusione. Ridurre la window senza fare le dovute riflessioni avrebbe ripercussioni negative non soltanto sulla sala, ma anche sugli altri comparti dell’industria proprio perché il film, perdendo il suo valore commerciale nelle sale, lo perderebbe anche sugli altri media. Ad essere convinti di questo non sono soltanto gli esercenti italiani: l’UNIC, l’Unione internazionale dei cinema, è intervenuta più volte a difesa delle window, che vengono salvaguardate con rigore anche negli Stati Uniti.