direttore Paolo Di Maira

LUCE-CINECITTA’/ UN POLO CINEMATOGRAFICO INTEGRATO PUBBLICO A ROMA

Il testo integrale del comunicato di CNA Cinema e Audiovisivo Roma

In questo complesso scenario la CNA di Roma, insieme a CNA Cinema e Audiovisivo Roma, non si ferma e continua a operare presso le Istituzioni a sostegno di tutta la categoria con l’obiettivo di rilanciare il settore.

Crediamo fortemente che Luce-Cinecittà, una delle più grandi azienda di conservazione e archivio di contenuti del paese, debba essere il primo motore di rilancio e il volano della produzione di contenuti documentaristici, una missione assegnata e regolata anche dalla Direttiva del MIBACT.

 “Questo difficile momento storico che coincide con l’insediamento di una nuova governance – dichiara Mario Perchiazzi, Presidente di CNA Cinema e Audiovisivo Roma – sicuramente dovrà rivedere la riorganizzazione interna di Cinecittà Studios, un’opportunità da cogliere, forti delle risorse che il Mibact metterà a disposizione. La nuova Direttiva dovrà convogliare e massimizzare tutta la filiera, razionalizzando e ottimizzando tutti gli interventi.

Ci auguriamo che il nuovo Luce-Cinecittà si faccia promotore di una grande campagna di investimenti e di riordino – ora più che mai – sugli “archivi – Cineteche” e sul “documentario” , coniugato nelle sue varie e nuove forme, dalle serie al documentario d’autore, ai formati per il web -prosegue Mario Perchiazzi – le risorse impegnate negli investimenti che il Luce ha compiuto precedentemente sul settore ,sono state certamente importanti, ma non sufficienti per fronteggiare le sfide sui nuovi Mercati Internazionali.

Comunque va rimarcato – conclude Mario Perchiazzi – che la fabbrica dei sogni “Cinecittà Studios“ dovrà aprirsi in quota minoritaria ai privati ovvero ai “Produttori di contenuti” con il sostegno e la partecipazione di Cassa  Depositi e Prestiti , Lazio Innova e della Camera di Commercio di Roma .

Inoltre dovrà essere ulteriormente razionalizzato il Coordinamento dell’Internazionalizzazione e della gestione delle risorse e investimenti del Mibact”.

Ad oggi il Mibact delega Luce Cinecittà al coordinamento delle attività per l’internazionalizzazione che a sua volta affida  direttamente l’istruttoria ad una sola associazione senza procedimento di selezione pubblico e accessibile a terzi.

E’ opportuno inoltre affrontare compiutamente il tema della Cartolarizzazione e della gestione patrimonio dei film tornati in mano pubblica e affidati tramite Decreto Direzionale al Luce Cinecittà per la commercializzazione.

Negli ultimi 20 anni si sono accumulati svariati provvedimenti e leggi che hanno reso la materia della gestione dei film, tornati in mano pubblica, sclerotica e irrazionale. Considerando che i film che avevano goduto del finanziamento pubblico, non rimborsati dal produttore, sono tornati giustamente, ma solo temporaneamente, di proprietà pubblica e lo resteranno fin quando il debito pregresso del produttore non sarà stato azzerato, creando i ricavi e azzerando  il debito maturato verso lo stato.

A questo scopo il Luce Cinecittà dovrebbe provvedere alla commercializzazione del patrimonio di film e opere in suo possesso. Qui sta la criticità: data la situazione esistente, per l’Interesse pubblico il Luce Cinecittà dovrebbe fare accordi con dei privati, attraverso bandi o accordi diretti, (anche con l’utilizzo di minimi garantiti) erogati a favore del pubblico, affinché si sblocchi questa situazione che di fatto ha paralizzato negli ultimi anni l’attività. Poiché ha visto da una parte i privati impossibilitati a tornare in possesso del loro diritti – temporaneamente tornati allo stato – e dall’altra lo stato avere degli enormi ritardi nel recuperare somme ad esso stesso dovute. Ma il punto è proprio questo: può lo Stato dotarsi di una struttura pubblica di vendita in Italia e nel mondo di Film? Non siamo sicuri che lo stato debba fare questo, così come sembra antistorico. Il recente accordo intervenuto tra CSC e una impresa privata del settore che è sembrato essere più rivolta al passato che non agganciata a “un’idea di sviluppo e rilancio del Cinema Pubblico”, fortemente necessario in questo comparto che sta attraversando un momento così tumultuoso e difficile.

Sarebbe auspicabile anche che le due aziende pubbliche, Luce Cinecittà e CSC, nel mantenimento dei diversi compiti loro assegnati dal Mibact, venissero accorpati in un unico grande Istituto Nazionale con un solo CDA e il dimezzamento dei costi fissi, cosa questa che porterebbe immediati risparmi tanto più necessari in un momento storico così complesso, momento che crediamo durerà a lungo.

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