“Non chiamatela Death Star”: questa la richiesta di Renzo Piano nei confronti del soprannome affibbiato al nuovo Museo del Cinema fondato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences da lui progettato, e che aprirà al pubblico il prossimo 30 settembre. Meglio dirigibile, vascello volante, bolla di sapone (che però, non scoppierà mai, assicura)
Due erano infatti le passioni di Renzo Piano da bambino: il cinema e il mare “Essendo genovese – ha detto all’ANSA – sono cresciuto davanti al mare, un posto immenso da esplorare, e la domenica c’era il cinema il quale porta le persone in un mondo fantastico”.
Sogni e suggestioni che hanno guidato la costruzione di questo colosso di circa 28 mila metri quadrati, che fa incontrare il passato storico del cinema (l’ingresso è dallo storico Saban Building, una volta conosciuto come ‘May Company Wilshire department store’, l’edificio in Streamline Moderno, una derivazione dell’ultimo stile Art déco), con il suo futuro, l’edificio in forma sferica a sei piani.
Suddiviso in sei piani, all’interno di una struttura sferica, il museo, diretto da Bill Kramer, celebra il passato, il presente e il futuro di Hollywood.
“E’ una struttura aperta alla città, alla gente – continua all’ANSA Piano – senza barriere ed esprime la mia convinzione che I luoghi cultuali devono essere accessibili a tutti”.
Cinecittà saluta con entusiasmo questa apertura, con le parole del suo AD, Nicola Maccanico, che interviene anche nome della presidente Chiara Sbarigia. “Il rapporto di Cinecittà con l’Academy si è ulteriormente saldato da quando nel 2019 abbiamo siglato, in qualità di Founding Supporter del Museo, un accordo per la programmazione stabile di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema italiano, classico e contemporaneo. L’Italia è il primo paese al mondo a siglare un simile accordo, e siamo ansiosi di intraprendere nuove attività nella capitale mondiale dello spettacolo. Un rapporto da sempre strettissimo, se pensiamo che negli Studios sono stati girati 90 film italiani candidati agli Oscar, e 47 statuette hanno avuto casa qui. Che poi il progetto del Museo porti la firma di un architetto e artista italiano, come Renzo Piano, ci sembra rendere ancora più stretto un dialogo che, nel nuovo slancio che stanno vivendo gli Studi di Cinecittà, vogliamo sia particolarmente vitale, sinergico e produttivo”.
Il Museo ospiterà collezioni permanenti e a rotazione e attingendo dalla collezione di Academy of Motion Picture Arts and Sciences, a disposizione del pubblico ci saranno oltre 12 milioni e mezzo di fotografie, oltre 230 mila film e video, 65 mila poster, 85 mila sceneggiature.
In mostra anche le collezioni speciali di giganti del cinema come Cary Grant, Katharine Hepburn, Hattie McDaniel, Alfred Hitchcock, Spike Lee.
Il percorso all’interno del museo è anche un viaggio su come nasce la magia appunto chiamata cinema, non solo il set, la sceneggiatura, le riprese gli attori, la fotografia ma anche i costumi, il trucco, le acconciature. Sarà possibile vedere da vicino come viene trasformato un attore per interpretare una parte.