L’oro di Napoli era , nei racconti di Giuseppe Marotta e nel grande film di Vittorio De Sica, la pazienza, la speranza dei napoletani.
Guardando la situazione dell’audiovisivo in Campania, su cui abbiamo costruito un ampio servizio, sembra che il tempo non sia passato, non per certi sentimenti.
Ma volendo evitare i soliti clichè, abbiamo stretto l’obiettivo su alcuni dei protagonisti che in Campania lavorano nell’audiovisivo: cosa fanno e perché è ormai improcrastinabile che la Campania si doti di norme che diano valore alle sue professionalità .
Volendo evitare anche la retorica dell’obiettività, avvertiamo che quel che abbiamo fatto è il racconto di un punto di vista: quello dei professionisti e della loro interfaccia territoriale, la Film Commission.
Se il racconto del direttore della Film Commission Maurizio Gemma e della rappresentante del Comitato CLERCC Antonella Di Nocera è sembrato indispensabile per delineare lo scenario, abbiamo scelto, nel dar voce a chi fa cinema nella regione, professionisti non campani . Questo perché crediamo che il punto di vista esterno, spesso illuminante, sia più utile, anche agli stessi operatori del territorio.
Infine, la ragione per cui Cinema & Video International si occupa ora dell’affaire cinema in Campania è la stessa che ci spinse, nel 2012, a documentare il tentativo di “soppressione” della locale Film Commission da parte della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia: la convinzione che il lavoro delle Film Commission debba affrancarsi dalla subalternità agli orientamenti delle amministrazioni regionali che mutano nel tempo.
Le differenze tra le due vicende sono tante, ovviamente, non ultima il diverso clima politico-istituzionale che a distanza di qualche anno mostra – è visibile nel disegno di legge nazionale sul cinema – una nuova consapevolezza del ruolo di questi organismi per la crescita del territorio attraverso l’audiovisivo.
Mi limito però, pragmaticamente, a segnalarne una, di differenza: nel 2012 Friuli Venezia Giulia Film Commission si confrontava con un’amministrazione regionale prossima alla scadenza del mandato elettorale. Non così in Campania, dove la Giunta Regionale, insediatasi nella scorsa estate, è all’inizio del suo percorso.