L’ha presa bene Enzo Sisti , il line producer che nello scorso autunno ha terminato a Matera il suo impegno nelle riprese di No Time to Die , il 25o film su James Bond; costretto, anche lui, a ricalendarizzare i prossimi impegni.
Sisti sarebbe stato impegnato a maggio nelle riprese, per tre settimane sulle spiagge della Sardegna, di The Little Mermaid ( La Sirenetta), il remake Disney diretto da Rob Marshal ( “Chicago”) il cui inizio riprese era previsto a Londra la prossima settimana. Tutto sospeso ( “Speriamo in agosto”).
Condizionale d’obbligo anche per l’inzio delle riprese, in settembre, di un altro progetto in preparazione. Si tratta di Ripley versione seriale per la tv del celebre film diretto da Antony Minghella. Anche per la serie tv, diretta per Swowtime da Steven Zaillian ( “Schindler’s List”, “The Irishman”), scritta dallo stesso regista con la creatrice del romanzo, Patricia Highsmith, con protagonista Andrew Scott, la maggior parte delle riprese sarà in Italia. Il location scouting ( al momento sospeso) di Sisti coinvolge tutto lo stivale ( da Positano a Roma a Venezia), dove saranno realizzate 20 settimane di riprese , con una troupe di non meno di 200 persone, quasi tutte italiane : “L’impatto economico sul nostro Paese sarà importantissimo. Se il progetto saltasse sarebbe una sventura economica, ma penso che comunque si farà, magari tra un anno, e ovviamente in Italia, essendo la storia abientata in Italia”.
Hollywood si è fermata è nessuno può prevedere quando il motore dell’entertainment ripartirà.
C’è tempo – una calma inconsueta nelle conversazioni con Sisti – per le considerazioni sul day after “Ne usciremo fuori, tutti con un enorme danno economico, ma usciranno fuori anche nuove storie per il cinema: dove c’è più sofferenza nascono le migliori storie”, prevede dalla sua casa nel quartiere Prati, a Roma, di ritorno da Los Angeles, dove fino allo scorso febbraio curava i suoi contatti con le majors. Anche lui ora costretto tra le mura domestiche (“approfitto per fare cose che non ho mai avuto il tempo di fare”).
E’ Ottimista, Sisti, anche sul cambiamento dei comportamenti delle persone
(“riscopriremo i valori autentici”).
Si prenderà coscienza del nesso esistente tra dissesto ambientale e pandemie, per esempio, e, parlando di cinema, non si può non pensare alle pratiche green sui set, che, prevedibilmente, avranno in futuro un’accelerazione.
“Devo dire – osserva Sisti – che le produzioni americane osservano le regole green da diverso tempo: già nel 2009 con The American , il film girato in Abruzzo con George Clooney, la produzione Focus ci raccomandava di non usare contenitori di plastica, di usare materiale riciclabile…”
Il rispetto dell’ambiente è ormai nei protocolli delle grandi produzioni internazionali.
“ Con le riprese di Bond – ricorda – abbiamo dovuto aspettare, nella costruzione di alcune scenografie nella Murgia materana, che migrasse il falco grillaio, specie rara e per questo protetta. Tutte le costruzioni, poi, sono state realizzate su cornici, in modo da impattare il meno possibile sulla superifie del terreno”
La consulenza di esperti ambientalisti è stata necessaria per la preparazione di “The Little Mermaid”: “ E’ stato fatto uno studio per valutre l’impatto negativo che le riprese avrebbero potuto avere sulle alghe marine”
Enzo Sisti è prodigo di aneddoti ( recentemente è stato line producer della miniserie Catch 22 con George Clooney e del film di Fernando Meirelles The Two Popes , nominati ai Golden Globes, e, il film di Mereilles, anche nominato agli Oscar), parla mentre (è percepibile) riordina le sue carte, aspettando come tutti la fine dell’emergenza, ma accettando di vivere nell’incertezza.