Quella di “Camera con Vista” è la Firenze turistica per eccellenza perché condensa in sé la storia e l’evoluzione del turismo culturale: dai viaggiatori del Grand Tour dell”800 che spesso partivano seguendo l’ispirazione letteraria (“A Room with aView” è prima di tutto un libro, scritto proprio a Firenze da E.M.Forster), ai cineturisti del nostro secolo, approdati a Firenze per cercare con trepidazione i luoghi immortalati da James Ivory.
E oggi che la televisione fa sempre più concorrenza al cinema, anche a livello di cine/tele turismo, ecco che l’evoluzione continua, sempre sotto l’egida di questa storia dal titolo suggestivo.
“Camera con vista” è tornato a Firenze: stavolta si tratta un film per la tv, prodotto dalla Monogram per la casa di produzione indipendente inglese ICW Media, che per le riprese fiorentine (dal 26 giugno al 2 luglio) si è affidata alla Panorama Films, società di service specializzata in produzioni internazionali e coproduzioni con l’Europa, il Nord America e l’estremo Oriente (recentemente ha realizzato in Italia “Inkheart” e “Rome”).
Saranno dunque gli spettatori televisivi ad essere affascinati dalle vicende della giovane inglese Lucy (interpretata da Elaine Cassidy), che, in vacanza a Firenze in compagnia di una cugina zitella, incontra George, un fascinoso compatriota (Rafe Spall).
Sarà la svolta della sua vita, che la sua famiglia aveva invece programmato in altro modo, secondo i canoni della società vittoriana. “E’ stata Eileen Quinn, a capo della sezione “˜Drama’ della ICW Media a voler mettere in cantiere questo nuovo “Camera con Vista” per la tv, – spiega a Cinema&Video International Fabiomassimo Dell’Orco, responsabile della produzione per la Panorama, – e questa versione sarà molto più fedele al romanzo di Forster rispetto al fi lm di Ivory” . L’esempio più eclatante riguarda proprio la location principale della storia, la camera appunto, che stavolta avrà una vista diversa, in quanto è collocata sulla riva opposta dell’Arno rispetto a quella del film di Ivory.
“I nostri due preziosi location scouts, Fabio Turchi ed Anna Nicolosi dello Studio Fant, sono riusciti a scovare quella che fu la camera dove Forster alloggiava a Firenze, mentre scriveva il suo romanzo, presso la Pensione Bartolini, all’interno del Palazzo Jennings Riccioli”, racconta Dell’Orco.
Adesso la Pensione non esiste più, ma la finestra a cui si affacciava Forster c’è sempre, ed appartiene allo splendido salone della pittrice Monica Giarrè, che ha lasciato che venisse trasformato nel set dove è stata ricreata la camera fatidica.
“Sono molto felice di quest’esperienza, -afferma la Giarrè,- avere un set in casa propria è molto emozionante.”
“Il regista, Nick Renton, si è letteralmente innamorato di questo luogo. – conclude Dell’Orco.- E’ dotato di grande talento visivo, oltre che di un’estrema praticità , e questo è importante quando si lavora su un budget piuttosto ridotto come il nostro. (300 mila euro per la settimana di riprese a Firenze).
Fra gli altri luoghi forsteriani interessati dalle riprese: Santa Croce, Piazza Signoria, Borgo Albizi, Ponte Vecchio, Piazza Santissima Annunziata, Villa Peiron a Fiesole e la Fattoria di Maiano.
Cinema&Video International n. 6-7 Giugno/Luglio 2007